Perché i fondi stanno scommettendo (ancora) contro l’Italia

Il valore delle “posizioni corte” sui titoli quotati italiani oggi è di circa 10 miliardi di euro, il doppio di un anno fa. Bridgewater è il fondo che sta scommettendo di più su una situazione di crisi dopo le elezioni. Ma in passato chi ha avuto posizioni ribassiste non ci ha sempre preso

MARCO BERTORELLO / AFP

Rispetto a un anno fa le posizioni ribassiste sui titoli quotati italiane sono raddoppiate: oggi valgono 10 miliardi di euro, pari all’1,5% della capitalizzazione di mercato di Borsa Italiana. L’hedge fund più impegnato in “posizioni corte” è Bridgewater Associates, con tre miliardi di euro. Ma cosa sono le posizioni corte? Sono le operazioni con cui un investitore vende oggi uno strumento che non possiede ancora, impegnandosi a comprarlo a una certa data futura. Se oggi vendo a 100 e alla data X il titolo varrà 80 euro, avrò guadagnato 20 euro. La scommessa è quindi che uno strumento finanziario scenda. Nel caso dei titoli italiani le scommesse si stanno concentrando contro il settore bancario e finanziario, ma anche a quello contro energetico e del lusso. La motivazione è l’attesa di una paralisi politica dopo il voto del 4 marzo. Ma attenzione: scommesse simili ci sono state anche in passato, soprattutto nel 2011 e 2016, ma non sempre gli hedge fund ci hanno azzeccato.

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Non è la prima volta che ci sono scommesse contro l’Italia. Era successo nel 2011, durante la “crisi dello spread” e poi nell’estate del 2016, a causa della crisi delle banche italiane. In entrambi i casi, tuttavia, la mossa vincente sarebbe stata quella di andare in controtendenza. Lo spiega Risparmiamocelo.it

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