La scienza può insegnare tanto anche a chi vive fuori dai laboratori. La fisica e la chimica, discipline che si occupano della materia e dei suoi diversi stati, possono aiutare chiunque debba affrontare una trasformazione, e oggi, nell’epoca della famigerata “digital trasformation” sono tanti i professionisti e le aziende che si trovano in questa situazione: la trasformazione come must!
Sempre più spesso nel mondo della tecnologia ma anche dell’azienda si guarda alla natura per trarre ispirazione, questa disciplina si chiama biomimesi e consiste in un’analisi consapevole dei processi biologici e biomeccanici presenti in natura, come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e delle tecnologie umane. Chi usa la biomimesi vede la natura come modello per la progettazione degli oggetti e delle attività umane. Questo articolo segue questo approccio: quali regole possiamo imparare sulla trasformazione osservando la natura, cosa ci insegna la chimica o la fisica sul mondo delle trasformazioni.
Per farlo, vi propongo un esempio semplice di trasformazione, da cui però è possibile trarre grandi insegnamenti: la trasformazione dell’acqua, dallo stato solido (ghiaccio) allo stato liquido.
Supponiamo di estrarre dal congelatore dei cubetti di ghiaccio, metterli in un pentolino e iniziare a somministragli calore, utilizzando la fiamma del nostro fornello. Infiliamo nel pentolino un termometro. All’inizio del processo misuriamo una temperatura di – 18 gradi (la temperatura a cui normalmente si trova il congelatore di casa), ma somministrando calore, velocemente, in pochi secondi, il termometro inizia a segnalare valori crescenti della temperatura: – 17, -16, -15….-5, -4, -3, -2, -1… Arrivati a zero gradi succede qualcosa di inaspettato, qualcosa di inaspettato che ci insegna molto sulle trasformazioni.
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