Investire nell’era dei tassi zero? Qualche consiglio per non far morire i vostri soldi nei conti corrente

Tassi d’interesse sotto il livello del mare, classiche alternative come i buoni del tesoro e postali che rendono poco o nulla: ecco perché è arrivato il momento di guardare altrove. Ai fondi a breve termine, ad esempio.

Più alto è il rischio, più alto è il rendimento: questa è la prima regola della finanza. E di questa prima regola i tassi d’interesse sono il supremo guardiano, vero e proprio faro per gli investitori. Più è alto il tasso d’interesse, più è alto il rischio, più è possibile che il rendimento possa essere elevato. Questo accade in tempi normali, ma il 2018 – così come tutti gli anni dal 2012 in poi, a ben vedere – non sono tempi normali. Il motivo è presto detto: è da anni ormai che i tassi di interesse sono a zero, se non addirittura negativi. Capire dove stia un investimento redditizio dove mettere i risparmi è come cercare un gatto nero in una stanza buia. Ecco perché alle ultime rilevazioni della Banca d’Italia, la liquidità che le famiglie e le imprese italiane tengono parcheggiata su depositi bancari infruttiferi ammonta a 1.350 miliardi di euro. Alternative? Non certo i Bot e i buoni fruttiferi postali, anch’essi ai minimi termini. Ma la soluzione c’è. E si chiama fondi a breve termine. Quello di AcomeA, ad esempio, primo in classifica con un rendimento del 15% cumulato in cinque anni.

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