«Solamente la prova del cuoco puoi fare… !!! Cervello è un optional mi sa !!! Salutami Matteo, uomo dalle 1000 parole !!» Commento tratto dall’account Instagram di… Elisa Isoardi, donna, bella, futura Clerici alla Prova del cuoco dalla prossima stagione televisiva. Storia professionale: figlia e moglie di nessuno, Miss Cinema a Miss Italia 2000, poi comincia a condurre. Sostituisce Antonella Clerici in maternità. Antonella Clerici torna, la Isoardi ha un suo programma, va a Uno Mattina, poi ha un programma che si intitola «Buono a sapersi». A un certo punto si mette con Salvini durante la sempiterna campagna elettorale. In una puntata lui la broccola dicendo : «Ora mi fermo qui» (intesi a Uno Mattina) ma come ogni uomo è una promessa solo a parole perché poi va ad altri cento programmi e twitta a go-go (va bene lo stesso perché in amore le intenzioni contano, ce lo insegna anche Gesù).
Salvini eletto, poi è Ministro degli Interni, continua l’amore e continua la campagna elettorale, nella pienezza del tempo. Elisa Isoardi, donna, bella, professionista, ha una colpa: non si limita a fare televisione, è anche la sua fidanzata. Giova ricordare, visto che la campagna elettorale non è finita e di vicende come Aquarius ce ne saranno altre mille, che la battaglia del #metoo (anche) in difesa della Isoardi va fatta tutti i giorni. E per #metoo intendiamo – sì, sì, sì- la lotta femminista in senso lato nelle piccole cose, nelle piccole cose di tutti i giorni. Nella fattispecie, siamo alle solite, le colpe – eventuali – ricadono sempre sulla compagna del cattivo, sulla moglie. Lo si vide bene quando il marito della Mussolini venne beccato con le baby squillo. La Mussolini dovette dare spiegazioni per conto del marito (qualcuno chiese a Veronica Lario di dare conto dei Bunga Bunga del marito ? N-O, venne lasciata in pace a godersi la posizione della vittima, moglie tradita ecc). Qualcuno voleva che Alessandra Mussolini si ritirasse dalla vita politica perché il compagno andava con le baby squillo.
Giova ricordare, visto che la campagna elettorale non è finita e di vicende come Aquarius ce ne saranno altre mille, che la battaglia del #metoo (anche) in difesa della Isoardi va fatta tutti i giorni. E per #metoo intendiamo – sì, sì, sì- la lotta femminista in senso lato nelle piccole cose, nelle piccole cose di tutti i giorni
La colpa storica di Claretta Petacci fu di amare Mussolini. Persino a Carla Bruni, sdoganata premiere dame dalla solida indipendenza e storia professionale venne chiesto di prendere una posizione, di fronte a qualche misura antipopolare del marito Sarkozy nel mondo del lavoro, in quanto moglie. Donna in quanto moglie. E in quanto compagna di Salvini, la povera Elisa Isoardi, che potrà amare, cucinare e stirare le camicie di chi vuole – ma porta serenamente a casa la pagnotta meglio di molte altre è oggetto di scherno su Instagram da parte degli hater. Categoria di scemi, quanto gli ammiratori, che commentano così sotto a una foto di vita lavorativa/vanità : «Grande Matteo». Cosa c’entra ? Cattolica, un giorno pubblica una preghiera alla Vergine Maria, giù i commenti: «Prega per i bimbi sui barconi, si abbia pietà di loro»; « A volte il pensiero di morire non è la cosa peggiore. Dipende da come vivi» , «Chiudiamo i porti», accuse di ipocrisia, perché in quanto compagna di Salvini non può pregare, «Spiega a tuo marito cosa vuol dire essere cristiano». «Stai con un uomo che vuole togliere i vaccini ai bambini e pensi al trucco? Andrai all’Inferno… da cattolica lo saprai». Tu devi stargli vicino e sostenerlo».
I commenti non sono milioni, in questo caso 1285, ma il tribunale è in atto. Il tribunale era in atto anche quando Anthony Bourdain si è suicidato ed è stata data la colpa ad Asia Argento. Allora diverse femministe si sono – giustamente – espresse in difesa. In molti si sono espressi contro la reificazione sessuale della Boschi, a destra e a sinistra. Facile, la Boschi sta dalla parte «dei buoni ». Ma chi sta dalla parte della moglie del cattivo? Nessuno. Né maschi, figuriamoci le femmine. L’ipocrisia sta in questo, nel silenzio, a siìnistra e a destra, perché la lotta femminista non è una questione politica, ideologica. È più profonda, strutturale, nelle nostre menti, nei comportamenti e nella società. E si sbaglia, perché poco conta scrivere «sindaca, avvocata, architetta» se non si protegge nei fatti, anche con una dichiarazione, con delle prese di posizioni, nel lavoro, ricordando ogni tanto che le mogli sono ANCHE mogli MA NON SOLO mogli. Dicendo un po’ tutti, sui giornali e nella politica che gli hater vanno ignorati, e l’oggetto dell’odio non odiato ma protetto. E che le mogli dei cattivi non sono i cattivi. Amano.