Si parla spesso di informazione di qualità e molte sono le iniziative volte a garantire affidabilità e precisione, ma tutto rischia di essere vanificato se di base non vi è fiducia nei confronti di chi produce o divulga notizie. Le piattaforme digitali vengono consultate di continuo per restare aggiornati e sono consapevoli di dover fare in modo che gli utenti si fidino di loro. Lo sa bene Facebook che sta adottando una serie di misure per assicurare trasparenza e dimostrare responsabilità sul tema, lo sa bene anche Twitter. In un tweet dello scorso 8 giugno Jack Dorsey ha scritto che l’obiettivo del social network che rappresenta, è quello di essere uno dei servizi più affidabili al mondo e ha chiesto suggerimenti su come misurare il grado di attendibilità. Il problema delle aspettative tuttavia non riguarda solo le piattaforme digitali ma il settore dell’informazione in generale. Qual è dunque il livello di fiducia di cui godono i mezzi di comunicazione, compresi quelli tradizionali come la televisione? A chiederselo è stato il Pew Research Center, che ha condotto delle interviste tra il 30 ottobre e il 20 dicembre 2017 in alcuni Paesi Europei. Grazie al resoconto di Katerina Eva Matsa, scopriamo così che il 48% degli inglesi considera la BBC la principale fonte di notizie, seguita da ITV, Sky e The Guardian. In Svezia al primo posto con il 39% delle risposte c’è SVT/Radio, in Olanda con una percentuale analoga (37%) NPO, in Germania ARD, in Danimarca TV2 News. In Francia oscillano tra il 15% e il 16% TFI, France TV e BFM. In Spagna, dopo RTVE ed altre, tra le fonti informative vengono citate anche Facebook e Google, così come in Italia. Qui il principale canale attraverso cui restare aggiornati è Rai News per il 21% delle persone, seguito da Mediaset (18%), quindi c’è appunto Google al 10% e Facebook, dato come risposta dal 6% degli intervistati così come Sky e di un punto sopra Ansa e La Repubblica. Ma ci si fida più dei media pubblici o privati? Lo scenario cambia a seconda degli Stati, oltre il 70% degli inglesi e degli svedesi non ha dubbi e preferisce i primi, così come accade in Germania, Danimarca, Olanda e Francia. La differenza c’è ma di poco anche in Spagna e Italia, dove vengono preferiti i primi ai secondi con percentuali simili, rispettivamente 42% contro 38% nel caso spagnolo e 42% contro 37% in quello italiano. In generale comunque, negli otto Paesi esaminati, la maggioranza delle persone si fida del proprio media pubblico di riferimento. Ad esempio, addirittura il 90% degli svedesi si fida di ciò che viene a sapere da SVT, il 79% degli Inglesi valuta positivamente l’affidabilità della BBC. In Italia il 65% dà credito a Rai News. Il Pew Research Center ha esaminato anche il livello di fiducia tra le persone distinguendo queste ultime in base alle proprie opinioni politiche, tra simpatizzanti di destra o di sinistra e tra chi ha o meno opinioni populiste. Ebbene mentre nel primo caso, il livello di fiducia non differisce di molto, nel secondo caso, il gap è più marcato. In altre parole la distinzione ideologica destra-sinistra non incide molto sul grado di affidabilità attribuito ai mezzi di comunicazione. La visione populista invece porta a guardare i media con scetticismo e si va da dai trenta punti percentuali di differenza della Danimarca ai nove spagnoli. Per la cronaca, in Italia il 61% di chi è vicino alle posizioni populiste si fida del media di riferimento (in questo caso Rai News), ma tra chi ha una visione politica antitetica, la percentuale arriva al 74%.
Da questi ultimi dati dunque appare evidente che le opinioni preesistenti e le idee politiche possono incidere notevolmente sul grado di affidabilità attribuito alle fonti informative di riferimento. Se le piattaforme digitali hanno perso la fiducia a causa dello scandalo dei dati personali e stanno faticando non poco per riacquistare credibilità, i media tradizionali invece devono fare i conti con un fenomeno che esiste da sempre, ovvero i pregiudizi e le opinioni di parte. Al netto di questo tuttavia, la maggior parte delle persone dei Paesi europei occidentali si fida dei media e per un sano dibattito pubblico si tratta di una buona notizia.