L’estate è tempo di classifiche, che siate al mare o in montagna avrete sicuramente avuto modo di conoscere le canzoni più scaricate (legalmente) online, quelle più trasmesse alla radio oppure i brani che si candidano a diventare i tormentoni della stagione. Eppure, quest’anno potremmo stilare un’altra classifica, più originale che piacerà di sicuro a chi fa della comunicazione il suo mestiere o una sua passione: quella dell’elefante del giorno. Ma andiamo con ordine. Un paio di settimane fa abbiamo raccontato che dobbiamo questa espressione al socio-linguista George Lakoff, che nel saggio “Non pensare all’elefante!” evidenziava la maggiore efficacia della strategia comunicativa del partito repubblicano americano rispetto a quello democratico all’inizio del nuovo millennio. Lakoff sta ora analizzando anche lo stile comunicativo dell’inquilino della Casa Bianca e ne ha elencato quattro caratteristiche. Si va dalla costruzione di una cornice narrativa dei temi, alla capacità di indirizzare l’attenzione su specifici argomenti. Ancora, si va dalla critica a determinate categorie fino al lancio del cosiddetto trial balloon, ovvero quella notizia civetta per sondare la reazione dell’opinione pubblica.
Ebbene anche in Italia viene fatto qualcosa di simile, da parte di alcuni esponenti del governo quasi ogni giorno c’è una dichiarazione, un video su Facebook, un tweet, un’intervista che monopolizza il dibattito pubblico e che vede gli avversari politici fare involontariamente da cassa di risonanza. Quasi quotidianamente c’è dunque un elefante del giorno, un tema in grado di coprire fatti di attualità e notizie rilevanti. Proviamo a fare una carrellata e a stilare una sorta di classifica basata su un criterio cronologico. Il 24 luglio non solo sui social network a tenere banco è la proposta sul crocifisso obbligatorio nei luoghi pubblici. Lakoff parlerebbe di trial ballooon, infatti le persone in rete e non si dividono in favorevoli e contrari. Trascorrono due giorni e mentre vengono avanzate proposte sulle nomine nelle aziende di Stato, l’attenzione viene indirizzata su un tema tanto divisivo quanto delicato, quello delle famiglie arcobaleno. Il giorno successivo trova spazio il dilemma euro sì, euro no ipotizzando ancora una volta una consultazione elettorale in merito. È estate, quanti si trovano al mare e vengono avvicinati da ambulanti o da persone che chiedono l’elemosina? Ecco quindi che il 29 luglio Salvini parla dell’operazione spiagge sicure, annunciando sanzioni per i questuanti abusivi. La classifica non poteva fermarsi ad agosto e il giorno tre si parla di legge Mancino, ipotizzando una sua abrogazione. Tra polemiche, dichiarazioni di esponenti del governo e critiche da parte dell’opposizione, l’attenzione viene catturata ancora una volta e non si sente più parlare di Iva, spread e situazione economica. Passano in secondo piano anche le divisioni su temi come le grandi opere.
Inizia agosto ed è ancora una volta Salvini a dettare l’agenda mediatica, pochi giorni fa il Ministro dell’Interno ha infatti annunciato che sul modulo per richiedere la carta d’identità elettronica, al posto di genitore 1 e genitore 2 vi sarà di nuovo la dicitura madre e padre, per difendere il concetto di mamma e papà. Il giorno dodici è ancora lui a decidere i temi e la proposta del giorno può rientrare nella definizione di trial balloon, Salvini apre infatti alla possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria e chiede via social cosa ne pensano gli Italiani. Dalla Difesa fanno sapere che l’idea non entusiasma e che si vuole far affidamento su militari professionisti ma intanto su Twitter l’hashtag #levaobbligatoria raccoglie nella sola giornata di domenica 12700 tweet da circa settemila utenti, la maggior parte dei quali collocati nella parte politica opposta rispetto a quella di Salvini. Probabilmente nei prossimi giorni vi saranno altre dichiarazioni inevitabilmente rilanciate dai media e su cui addetti ai lavori e opinione pubblica si divideranno. La classifica dell’elefante del giorno è destinata dunque ad essere aggiornata. Con la fine dell’estate però, sono i temi economici ad occupare l’agenda politica e per definizione questi ultimi si basano su dati e numeri difficilmente contestabili. Dobbiamo aspettarci una diversa strategia comunicativa in autunno?