“Non ho mai un momento libero”, “Ho mille cose da fare”, “Non riesco nemmeno più a fare la pausa pranzo”, “Vorrei avere una giornata di 48 ore…”. Nella frenesia del nostro quotidiano, sono frasi che risuonano sempre più frequentemente. La constatazione a cui tutte queste espressioni fanno riferimento è semplice: “Non ho tempo”. Non abbiamo, ovviamente, il tempo per riuscire a fare tutto; è quindi indispensabile scegliere su cosa concentrare la nostra attenzione e i nostri sforzi, evitando così di disperdere energie e girare a vuoto.
Ma come possiamo definire il tempo, che così tanto sembra mancarci, e la cui mancanza ci assilla? Sant’Agostino, interrogato in merito, sosteneva: “Se nessuno me lo chiede lo so, se volessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so”. Fra le tante cose che ci accompagnano nella vita, il tempo è sicuramente una di quelle più evanescenti e impalpabili, ma anche una di quelle più importanti e determinanti per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Ognuno di noi possiede una propria concezione del tempo, tanto è vero che tutti noi ingaggiamo le nostre personali battaglie contro questa entità. Possiamo suddividere il tempo in tre tipologie: il tempo naturale, il tempo collettivo e quello della mente.
Il tempo naturale riguarda gli aspetti fisiologici dell’esistenza, i cicli del nostro pianeta e dell’universo circostante.
Il tempo collettivo è quello del calendario e dell’orologio, degli appuntamenti e delle scadenze, delle “feste comandate” e dei grandi riti collettivi (come le vacanze…); insomma, tutto ciò che organizza la nostra vita.