La chiave dell’arte di Michelangelo: l’attenzione maniacale ai dettagli (che ha molto da insegnare anche a noi)

“Michelangelo infinito” un documentario che ricostruisce, punto per punto, l’approccio di Michelangelo all’arte. Una ricerca di perfezione inesausta, che passa attraverso l’attenzione al particolare

Il 20 settembre, è stato proiettato in anteprima a Milano, al Castello Sforzesco, il film d’arte Michelangelo Infinito, prodotto da Sky in collaborazione con Magnitudo Film e distribuito da Lucky Red. L’evento ha avuto luogo nell’ambito della prima Milano Movie Week.

Michelangelo Infinito si propone come film documentato, ossia un documentario, precisissimo dal punto di vista storico e filologico, raccontato con uno stile che a tratti ricorda una fiction. In molte sequenze, infatti, alla tradizionale voce fuori campo del narratore si sostituisce quella dello stesso Michelangelo Buonarroti (interpretato da Enrico Lo Verso) e quella del celebre critico d’arte cinquecentesco Giorgio Vasari (Ivano Marescotti).

Il film, che vede Emanuele Imbucci (presente alla proiezione stampa) dietro la macchina da presa, accompagna gli spettatori alla scoperta delle opere di Michelangelo, dagli inizi fino alla vecchiaia.

Sulle poltrone del cinema, si potrà (ri)scoprire la costante tensione delle opere di questo Maestro verso la perfezione divina, una condizione irraggiungibile per l’uomo, benché le sculture e i dipinti di Michelangelo le si avvicinino molto. Alla fine, il divino resterà qualcosa di intoccabile per l’uomo, come lo è il dito di Dio per l’Adamo della Cappella Sistina.

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