Francesca Bandelli è entrata a far parte del Top Management Team di Birra Peroni: «Guiderò il team di Birra Peroni nella crescita del portafoglio dei brand del Gruppo, continuando a lavorare sui main brand Peroni e Nastro Azzurro e sulla loro presenza e forza sul mercato» spiega la nuova direttrice del marketing della nota birra italiana a Linkiesta.
Laureata in Economia e Commercio, Francesca ha alle spalle quasi 20 anni di esperienza nel settore, maturata all’interno di diverse aziende multinazionali del FMCG (fastmoving consumer goods) e del B2B quali Reckitt Benckiser, Kellogg e Puratos UK. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità sia a livello nazionale sia europeo.
Cosa l’ha spinta a tornare in Italia dopo molti anni all’estero?
Birra Peroni è un simbolo del made in Italy, nel nostro Paese e nel mondo. Tornare in Italia, e farlo in Birra Peroni, significa un po’ tornare dalla “porta principale”. E’ motivo di grande orgoglio, ma anche di estrema responsabilità. E’ una sfida importante e sono pronta ad affrontarla.
Cosa si aspetta da questa esperienza?
Sicuramente di raggiungere gli obiettivi di business che ci siamo prefissati. Continuare a far crescere i brand – sia quelli con una storia già consolidata come Peroni e Nastro Azzurro – sia le nuove referenze sulle quali stiamo investendo molto. Lavorare per un’azienda italiana con un portfolio di prodotti come quello di Birra Peroni per me è motivo di orgoglio, voglio portare tutta la mia expertise all’azienda affinché le innovazioni sviluppate in questi anni possano essere valorizzate al meglio.
Lei ha lavorato per molto tempo a Londra. Come ha trovato l’ambiente lavorativo lì per una donna manager?
A Londra, e nel Regno Unito in generale, sono molte le donne che occupano posizioni apicali e di grande responsabilità nel mondo aziendale. Nella cultura anglosassone, quello della donna manager è un profilo già da tempo affermato, grazie ad un approccio estremamente meritocratico dei processi aziendali, a partire dalla fase della selezione. In generale, ho riscontrato un grande rispetto della sfera privata, anche attraverso semplici accortezze quotidiane necessarie e conciliare lavoro e famiglia: si evita, ad esempio, di calendarizzare meeting in orari, come la mattina presto o la sera tardi, in cui una donna è alle prese con i suoi impegni di mamma.
Pensa che in Italia sia più difficile affermarsi per una donna manager?
Il nostro Paese potrebbe fare di più, tuttavia le cose stanno sicuramente cambiando in meglio. Da questo punto di vista, Birra Peroni è senz’altro un esempio positivo. Già prima del mio arrivo, ben due donne erano parte del top management, con ruoli di grande responsabilità: Serena Apicella, HR Director, e Roberta Bazzo, CFO. Ma non sono le sole. In tutti i team, compreso il mio, è molto alto il numero delle donne manager. In Birra Peroni, la componente femminile è un fattore di grande rilievo per il successo dell’azienda e dei nostri brand.
Che consiglio vuole dare alle donne manager italiane che lavorano sia in Italia sia all’estero?
Lavorare duro, migliorarsi sempre, essere leali. Ma sono consigli validi per tutti, uomini e donne. E li rivolgo a tutti, a chi lavora con me e a chi, in generale, vuol farsi strada nel mondo del lavoro.