Gli italiani sono sempre più online, sebbene al di sotto della media europea. Proviamo a quantificare il fenomeno, con particolare attenzione all’uso dei social network. Lo scorso 11 aprile l’Istat ha pubblicato “Noi Italia-100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, ovvero un quadro completo sull’Italia, ricavato da oltre cento indicatori suddivisi per sei aree e diciannove settori. Tra i dati riportati, si legge che nel 2018 è aumentato l’uso del web, dal momento che più di una persona su due è online quotidianamente, in particolare si connette il 68,5% delle persone con più di sei anni. Tuttavia, in Europa siamo nelle ultime posizioni e dopo di noi ci sono soltanto Grecia, Croazia, Bulgaria e Romania. L’Italia è al di sotto della media europea anche per un altro indicatore, dato dal numero di famiglie che hanno accesso a Internet. Il centro-nord va meglio, con il 71,8% e il 76,2% che dispone di una connessione veloce, ma al Sud le percentuali sono 62,2% e 68,5%. Non sorprende quindi leggere anche che l’Italia è diciannovesima in Europa nella classifica dei Paesi in cui le imprese con almeno 10 dipendenti usano un sito web.
Che i social network siano diventati un’abitudine è confermato dalla reazione degli utenti della scorsa domenica, quando più o meno in contemporanea Facebook, WhatsApp e Instagram hanno avuto problemi e non consentivano l’accesso degli utenti
Siamo sempre più online ma in ritardo rispetto agli altri partner europei. A questo punto possiamo chiederci cosa facciano i nostri connazionali su Internet. Una risposta può arrivare da altri dati, quelli Audiweb powered by Nielsen, forniti da Vincenzo Cosenza e che hanno ad oggetto i social network. L’analisi prende in considerazione la total digital audience, cioè tutte le persone che vi accedono da desktop e da mobile. La scorsa estate abbiamo letto che in Italia gli utenti attivi di Facebook sono 31 milioni al mese, di cui 29 milioni da mobile e 25 milioni al giorno, di cui 24 da dispositivi mobili. Adesso abbiamo ulteriori dettagli. La società di Menlo Park si conferma leader ma pare che a dicembre sia stata superata da Youtube. Cresce Instagram, al terzo posto, con 24,4 milioni di utenti italiani e Linkedin, che guadagna il 69% in un anno e arriva a raggiungere 16,5 milioni di iscritti. Segue poi un’altra piattaforma basata sulle immagini, Pinterest che colleziona 12,3 milioni di utenti e si colloca quindi al di sopra di Twitter, sui 9 milioni. Si evidenzia però che il social network dai 280 caratteri ha ritrovato lo stesso livello di pubblico del 2014 ed è in crescita. La veloce carrellata termina con Tumblr e i suoi 2,6 milioni di utenti, Snapchat che ne ha duecentomila in meno e Tik Tok che non raggiunge il milione. Cosenza riporta anche il tempo medio di utilizzo. Facebook in media è usato quattordici ore al mese, Youtube cinque ore e venti minuti, mentre Instragram cattura l’attenzione dei propri utenti in media per cinque ore al mese. Colpiscono i soli tredici minuti di Linkedin e i poco più di sessanta minuti di Twitter.
Che i social network siano diventati un’abitudine è confermato dalla reazione degli utenti della scorsa domenica, quando più o meno in contemporanea Facebook, WhatsApp e Instagram hanno avuto problemi e non consentivano l’accesso degli utenti. Come riporta tra gli altri il Guardian, già a marzo c’erano stati episodi analoghi e stavolta gran parte delle segnalazioni sono arrivate da America ed Europa. Incredulità e disappunto hanno caratterizzato molti commenti apparsi online, alcuni hanno ironizzato sulla dipendenza dalle piattaforme digitali ma in realtà questo è un fenomeno da non sottovalutare. Auspicabile è invece che la percentuale degli Italiani connessi possa crescere. Le potenzialità offerte dalla rete sono molteplici e il suo utilizzo appare imprescindibile non solo per motivi professionali ma in generale per disporre di maggiori informazioni e ampliare quindi le occasioni di conoscenza. Un esempio su tutti arriva ancora dal rapporto Istat, secondo cui infatti, soprattutto tra i giovani tra 20 e 34 anni, è aumentata la lettura via web di giornali e riviste.