Tutti i Paesi devono essere pronti per affrontare ogni scenario possibile. Anche il peggiore. Anche quello in cui, per esempio, dovranno trovarsi a combattere contro un Paese considerato, di solito, amico e alleato. È il caso del War Plan Red, un piano degli Stati Uniti per decidere i passaggi da seguire in caso di guerra contro il Regno Unito.
Fu pensato tra gli anni ’20 e ’30 del XX secolo, dopo la Conferenza Navale di Ginevra del 1927, quando si decise di cercò la rivalità tra potenze navali nemiche come Gran Bretagna, Giappone, francia e Usa. Alla fine non si trovò un accordo e ognuno continuò a sentirsi minacciato. Soprattutto gli Usa, che pensarono a un sistema per difendere la costa ovest da possibili attacchi inglesi. E la strada migliore, consigliavano gli esperti, era quella di attaccare il Canada.
Del resto il vicino nordico degli Usa era (ed è tuttora) un membro del Commonwealth ed era, fino al 1931, un dominion britannico (si affrancò con lo statuto di Westminster). Un attacco nei suoi confronti era da considerare fondamentale: i porti, le basi e le piste canadesi, in caso di guerra, avrebbero fornito il trampolino di lancio per le truppe inglesi. Gli americani, insomma, dovevano agire subito, e in fretta: la conquista del Canda doveva essere più veloce dell’invio da parte dell’Inghilterra di aiuti militari.
Secondo le simulazioni, ingaggiare uno scontro navale con la marina britannica non era consigliabile: troppo deboli di fronte alla potenza di fuoco di Londra. Meglio rimanere nell’Atlantico occidentale e cercare di bloccare gli scambi tra Uk e Canada. Se proprio si fossero create condizioni favorevoli, allora sarebbe stato consentito attaccare.
Una mossa decisiva sarebbe stato l’attacco della città di Halifax, uno dei porti principali della costa canadese. Avrebbe tagliato i contatti con gli inglesi, provocando diverse difficoltà a Sua Maestà. Per questa ragione gli americani comnciarono a costruire basi militari sul confine mascherandole da aeroporti civili. In più avrebbero conquistato la centrale elettrica lungo le cascate del Niagara. A quel punto, da tre fronti (navale, sud e oves) sarebbero passati a un attacco simultaneo e decisivo.
Il piano era perfetto. Con il rischio che il Canada approfittasse della sua situazione per dichiararsi stato neutrale. Sarebbe saltato tutto: gli americani, stracciando ogni idea di attacco, avrebbero dovuto negoziare, in cambio del riconoscimento dello stato di neutralità, la possibilità di utilizzare alcuni porti e basi aeree canadesi. Ma a quel punto addio effetto sorpresa. E la guerra con gli inglesi si sarebbe dovuta combattere nave per nave, metro per metro. E chissà come sarebbe finita.