Le mezze scissioniBenedetto Della Vedova: “Il Pd sopravviverà all’uscita di Renzi, così come +Europa a quella di Tabacci”

Parla il segretario di +Europa in risposta all'ex democristiano che in un'intervista al Corriere ha decretato la fine del progetto: «Il partito è vivo e vegeto e mantiene ferma la sua posizione, ovvero quella di essere europeista e liberaldemocratico»

Le fasi di turbolenza affliggono tutti, quando meno ce lo aspettiamo. Così per il Pd, le stesse sorti sono capitate a +Europa, il partito fondato da Emma Bonino e Bruno Tabacci, che proprio di quest’ultimo ha dovuto fare a meno. Questa volta, però, per mano – o sarebbe meglio dire, per inchiostro – di un quotidiano e non via Whatsapp. «Non c’è una ragione se non quella di voler far passare il messaggio “o fate come dico io o me ne vado”. Un po’ come i bambini che dal campo si portano via la palla, dopodiché però se ne prende una nuova e si continua a giocare. Bastava solo dire la verità, senza schizzare di fango il partito», commenta a Linkiesta Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa.

Andiamo con ordine: Benedetto Della Vedova, si aspettava lo strappo di Tabacci?
Non mi aspettavo questi toni sguaiati e il linguaggio velenoso e allusivo. Con delle ricostruzioni grottesche rispetto alle ragioni di +Europa e di Emma Bonino di stare all’opposizione. Decisione che per altro è stata presa democraticamente all’interno degli organi di partito, con quattro direzioni nel solo mese di agosto, e con un epilogo netto: hanno detto no alla proposta di stare all’opposizione dieci membri, di cui nove sono eletti al congresso con Tabacci, e hanno detto sì diciannove persone, con quattro astenuti. La decisione è limpida e condivisa all’interno di +Europa, si vede quindi che Tabacci semplicemente non voleva stare più nel partito.

Possiamo dire quindi che +Europa chiude i battenti…
Tabacci ha annunciato che se ne va, ma il partito è vivo e vegeto. Diciamo che se il Pd sopravvive all’uscita di Renzi, +Europa sopravviverà all’uscita di Tabacci. Mantenendo la sua pozione netta, quella europeista e liberaldemocratica, nei confronti di un governo che avrebbe potuto essere di discontinuità e di novità, ma che invece ha preferito la continuità, con lo stesso premier prima al seguito di Salvini e adesso campione nella lotta a quest’ultimo. Del tutto incomprensibile per chiunque ci guardi con un minimo di distacco dalle questioni di palazzo.

Il Pd ha scelto di formare il governo con i 5stelle senza chiedere niente in cambio, sostituendo nient’altro che la Lega. Non voglio giudicare, anzi, mi auguro vivamente che il governo non faccia disastri. Così per Renzi e la sua Italia Viva: per il momento anche lui sta in maggioranza, noi invece riteniamo che l’opposizione non si debba lasciare ai soli nazionalisti. Interpreteremo l’alternativa a questo governo, come una scelta.


Benedetto Della Vedova

Viene quindi confermato il principio di opposizione del vostro partito?
Per noi oppositori ante litteram dell’internazionalismo xenofobo e antieuropeista di Salvini, resta fermo l’essere alternativi anche al populismo di Casaleggio e Di Maio.

È sicuro che il contenitore di questi principi sarà sempre +Europa?
Il Pd ha scelto di formare il governo con i 5stelle senza chiedere niente in cambio, sostituendo nient’altro che la Lega. Non voglio giudicare, anzi, mi auguro vivamente che il governo non faccia disastri. Così per Renzi e la sua Italia Viva: per il momento anche lui sta in maggioranza, noi invece riteniamo che l’opposizione non si debba lasciare ai soli nazionalisti. Interpreteremo l’alternativa a questo governo, come una scelta.

In un’ottica di forza parlamentare, i valori che lei sta descrivendo, però, potrebbero trovare maggiore efficacia se espressi da un fronte unito…
Salvini si è fatto fuori da solo, c’è un governo che nasce con l’obiettivo di tenere il leghista lontano dal potere e, come hanno descritto perfettamente i verdi europei, se i 5stelle non fossero stati sfrattati da quest’ultimo niente sarebbe cambiato. Quindi va bene che ci sia un governo anti-salvini, ma questo non basta. Se vogliamo costruire un parallelo al governo, solido e duraturo in quanto prima o poi si voterà, bisogna consolidare la nostra presenza. E il Movimento cinquestelle non è quest’alternativa, in quanto appena dovessero incontrare delle difficoltà, nella maggioranza di governo, rischia di riaprire a Salvini il portone di Palazzo.

Questa alternativa comprende una fusione con Siamo Europei di Carlo Calenda?
Noi faremo un’iniziativa comune che s’intitola “Un’alternativa c’è” con Siamo Europei, proprio per dare un’idea di fondo comune. La linea di +Europa può continuare a esistere, con maggiore convinzione di prima. Il governo quando comincierà a governare, non facendo solo ostruzione a Salvini, avrà bisogno di un’opposizione liberaldemocratica costruttiva. Noi giochiamo una partita diversa da Salvini, ovvero quella di tenere il Paese ancorato all’Europa. Noi vogliamo un’Italia europea, protagonista e non che si adegua.