Che siate a New York, a Rio de Janeiro o a Milano, il Big Mac che vi apprestate ad addentare ai tavoli del McDonald’s è più o meno lo stesso in tutto il mondo. Poche cose possono vantare questa caratteristica. È proprio questa peculiarità che nel 1986 spinse la rivista The Economist a creare un indice, chiamato appunto “Big Mac Index”, valido ancora oggi, per valutare se il tasso di cambio tra diverse monete fosse corretto.
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