Gli scienziati non hanno dubbi: la Terra è in piena «emergenza climatica» e saranno inevitabili «indicibili sofferenze umane» senza cambiamenti profondi nelle attività umane che contribuiscono alle emissioni di gas serra e ai cambiamenti climatici. A sostenerlo sono oltre 11mila ricercatori di 153 Paesi, tra cui circa 250 italiani, che hanno firmato la dichiarazione di emergenza climatica pubblicata sulla rivista BioScience. «Sulla base di indici inequivocabili», scrivono, «è un obbligo morale per noi scienziati lanciare un chiaro allarme all’umanità in presenza di una minaccia catastrofica», scrivono gli scienziati, secondo i quali «occorrono profonde trasformazioni dei modi in cui le società globali funzionano e interagiscono con gli ecosistemi naturali».
È un obbligo morale per noi scienziati lanciare un chiaro allarme all’umanità in presenza di una minaccia catastrofica
L’“Avvertimento degli scienziati riguardo alla emergenza climatica” porta le firme di William Ripple della Università dell’Oregon, Thomas Newsome della Università di Sydney, e William Moomaw della Università di Tufts. A sottoscriverla, poi, sono stati 11.258 scienziati di tutto il mondo. Che si dicono disposti, a fronte della ricerca sui dati, ad aiutare chi deve prendere decisioni politiche a fare i passi necessari per assicurare un futuro alla nostra e alle prossime generazioni.
E per questo elencano sei obiettivi chiave da raggiungere: la riforma del settore energetico puntando sulle rinnovabili, la riduzione degli inquinanti, la salvaguardia degli ecosistemi naturali e quella delle popolazioni garantendo più giustizia sociale ed economica, l’ottimizzazione delle risorse alimentari riducendo il consumo di carne e il passaggio aduna economia carbon free, senza emissioni di carbonio.
I ricercatori, però, mettono in evidenza anche i segnali positivi e incoraggianti, come la maggiore consapevolezza dei rischi legati ai mutamenti del clima, soprattutto tra gli studenti e le giovani generazioni: «Molti cittadini stanno chiedendo un cambiamento per sostenere la vita sul nostro Pianeta, la nostra sola casa. Diverse comunità, Stati e province, città e imprese stanno iniziando a rispondere».