Dal classico cenone con musica dal vivo all’incontro con l’alta cucina stellata, sono tante e varie le esperienze gastronomiche da provare per l’ultima notte dell’anno. Il filo conduttore è sempre il lusso, accompagnato dalla tradizione: perché i buoni auspici sono difficili da sfatare, e le lenticchie non possono proprio mancare.
Mettiamo in conto una spesa considerevole, quasi tutti i ristoranti offrono menu dedicati e spesso costosi, ma consideriamone i motivi: chi lavora quella notte sta rinunciando al suo diritto alla festa, per permettere a noi di festeggiare degnamente. E, di solito, ci regala il meglio della sua creatività, con i prodotti più pregiati che compongono un menu speciale. Certo, scegliere con attenzione il luogo dove celebrare la fine del 2019 e l’inizio del 2020 è indispensabile. Ecco qualche suggerimento per locali in cui gustare cucina sublime, accompagnata da una buona dose di festa. O di relax.
1. Ristorante Seta, Milano
Partiamo da una certezza. All’interno di quattro eleganti palazzi del XVIII secolo in via Andegari, il cuore del Mandarin Oriental di Milano è il ristorante Seta, due stelle Michelin, dove potrete assaporare il menu di Antonio Guida e della sua brigata, che propone, tra gli altri, la Tartare di scampi alla nocciola, gelato al tartufo e succo di cavolo nero, i Ravioli ai crostacei con zuppa di granseola, il Tortino di germano e pernice, tartufo nero e verdure invernali e lo Zampone con lenticchie. Dulcis in fundo la Nocciola con gelato al potimarron e salsa al caco.
Il prezzo (450 euro, bevande escluse) è commisurato al luogo: siamo all’interno di uno dei più grandi hotel milanesi e l’allestimento è da copertina.
Se volete spendere la metà ma rimanere in questa location unica nel centro più centro, potete scegliere il menu del Mandarin Bar & Bistrot con musica live ed esperienze gastronomiche uniche: Ricciola marinata agli agrumi, avocado e quinoa alle verdure, Ravioli farciti con cappone arrosto, zabaglione di zucca e tartufo, Spigola affogata con brodo di timo ravigote e salsa ai frutti di mare, Guancia di vitello alla fava tonka con crema di sedano al latte di mandorla e lo Zampone con lenticchie, per concludere con l’immancabile dessert Saint Honoré con salsa alla vaniglia.
In alternativa, per chi non vuole fare nottata ma vuole aprire l’anno nel migliore dei modi, c’è il brunch del 1 gennaio: che per 95 euro delizierà gli ospiti con classici come i Tortelli in brodo e il Pollo arrosto con patate al rosmarino e salsa al miele, un ricco buffet di antipasti e dolci e una cocktail station dedicata ai drink Bloody Mary e Mimosa.
Qualsiasi scelta facciate, il panettone del Mandarin dev’essere vostro: creato da Nicola Di Lena, nominato tra i Migliori Pastry Chef d’Italia per la nuova guida Pasticceri & Pasticcerie 2020 del Gambero Rosso, questo lievitato dalla struttura e consistenza perfette a lievitazione naturale – è realizzato con una lavorazione di 48 ore e con ingredienti di altissima qualità tra cui polpa di vaniglia purissima, canditi, uvetta sultanina e scorza fresca di arancia e limone. Ed è in edizione limitatissima: solo 600 i pezzi realizzati.
2. Officina dei Sapori, Verona
Fabio Tammaro, chef campano con il mare nel cuore ha portato a Verona la grande tradizione ittica e la sapienza gastronomica: nella sua Officina non è raro imbattersi in tonni interi, che lui porziona e serve con maestria e grande rispetto. Ama il mare e i suoi abitanti al punto da spiegarli sui suoi social network, che sono spesso un manuale di cucina di pesce, nel quale imparare a riconoscere i pesci e la loro migliore espressione in cucina. E anche per Capodanno non perde la sua anima digital: il cenone del 31 dicembre all’officina sarà infatti una raccolta di tutti i piatti più rappresentativi del 2019, “il meglio di” in versione gastronomica, ma scelta dai clienti, attraverso un sondaggio. «Abbiamo fatto votare i nostri clienti tramite una serie di sondaggi telematici quali piatti hanno apprezzato di più o semplicemente quali avrebbero riassaggiato volentieri», ci spiega lo chef. «È nato un meraviglioso menù degustazione, tutto a base di pesce del Mediterraneo, composto da sette portate che non vediamo l’ora di proporre sia ai clienti storici che si tanti clienti nuovi, visto che Verona è pur sempre una città turistica piena di gente di passaggio».
Sul lavoro nei giorni di festa Tammaro è sportivo: «Il cuoco lavora a capodanno perché non sa né ballare e né cantare. La citazione non è mia, ma di Rocky, quando Adriana gli chiese perché faceva il pugile. Scherzi a parte, in realtà il Capodanno dai cuochi è sempre visto un po’ come “l’esame finale”, il capitolo da girare. Credo che alla base di tutto ci sia questa esigenza, questo compito da portare a termine». Il menu è a 129 euro.
3. Piano 35, Torino
Toccare il cielo con un dito a Capodanno? A Torino si può, per una notte di San Silvestro tra le stelle. In cucina, infatti, c’è il bistellato Marco Sacco, le stelle sono ben visibili da questo grattacielo immerso nel cielo. Si sale a 150 metri di altezza per vedere la città dall’alto e festeggiare l’arrivo dell’anno in due modi diversi: c’è infatti la possibilità di scegliere tra un Capodanno da vertigine al rooftop del Lounge bar, con la formula Street food sopra Torino, o la cena placée al ristorante. In entrambi i casi l’attesa della mezzanotte sarà accompagnata da piatti creativi e classici tratti da uno spartito che attinge dalle materie prime del lago, dalla migliore artigianalità piemontese e dei suoi viaggi in giro per il mondo. Si può scegliere a seconda del tipo di cena: l’hamburger di trota, i classici plin, immancabili tartufi e il segnature dish dello chef, la carbonara au koque. Menu placée a 180 euro, menu street a 95 euro.
4. Osticcio, Montalcino
Design e travi in legno si mescolano in una piacevole atmosfera di fronte ad una splendida vista panoramica della Val d’Orcia, nello storico locale nel borgo di Montalcino, guidato da Ronald Bukri in cucina e Francesco Perali in sala. Il menu di San Silvestro di Osticcio è un percorso che con grande creatività unisce la materia prima della tradizione italiana alle suggestioni personali e alla ricerca di una cucina contemporanea da parte dello chef.
Dalle Ostriche aceto di shiso e scalogno, pistacchio e gin e tartufo bianco al Piccione con salsa di melagrano, coscio confit e salsa foie gras, passando per quello che si appresta a divenire un piatto simbolo del Capodanno di Osticcio, i Ravioli di cotechino, brodo di lenticchie di “Siloe” al pomodoro. Materie prime che sono la tradizione italiana delle feste e piatti che le trasformano attraverso una filosofia contemporanea mai banale.
In abbinamento, una selezione di calici scelti con cura ed estro dal sommelier Alberto Ponziani. In una delle zone più belle del nostro Paese, che si presta ad essere esplorata nei giorni successivi. Il menu costa 160 euro a persona, per una vera esperienza gastronomica creativa e appagante.
5. Petit Royal, Courmayeur
Neostellato anche Paolo Griffa, giovane brillante che al Petit Royal di Courmayeur sta misurandosi con una cucina sempre più raffinata e creativa ma con le idee chiare sui prodotti e i produttori del territorio, che nelle sue mani trovano espressioni sempre innovative e curiose. Per il menu di capodanno è evidente questa contaminazione, che dà vita a piatti di grande spessore e gioca con gli immancabili, per costruire un vero e proprio percorso di gusto. Solo qualche esempio tra i piatti: Soufflé di albumi dal cuore morbido e funghi, Plin di agnello, crema di carote e dragoncello, Torrone di faraona con frutta secca, crema di zucca e scorza nera. Il menu è proposto a 350 euro, del resto, siamo pur sempre nel paradiso invernale più cool.
6. Manna, Milano
Burbero e scontroso, come spesso lo dipingono sui social network che frequenta assiduamente, Matteo Fronduti del Manna a Milano è invece una certezza gastronomica, un approdo sicuro per chi cerca un ristorante dove stare bene e non cedere al menu imposto dalla celebrazione. In questo quartiere defilato di Milano troverete la carta consueta, e potrete scegliere il vostro menu senza imposizioni. Sicuri di vivere un’esperienza piacevolissima, con piatti concreti, divertenti, inconsueti e senza sovrastrutture. I nomi dei piatti fanno presagire i bocconi che seguiranno: da uè, testina a contro il logorio della vita moderna, siamo sicuri che non vi annoierete a questa tavola sempre piacevole, goduriosa. Prendendo antipasto, primo, secondo e dessert starete intorno ai 60 euro e passerete sicuramente una serata gastronomicamente interessante. Senza bisogno di cotechino e lenticchie. «Perché il cuoco lavora a capodanno? Perché non si vuole mischiare ai diurni – ci racconta lo chef – i lavoratori che hanno eletto l’orario 8-17 a valore. E poi perché il sabato sera fa schifo. E Capodanno è il principe dei sabato sera!».
7. Idylio by Apreda, Roma
Per rendere indimenticabile l’ultima notte dell’anno, il neostellato ristorante di chef Apreda, all’interno del The Pantheon Iconic Rome Hotel, propone un percorso di sei portate con appetitosi finger e flûte di Champagne a fare da entrée. Ricci di mare, foie gras, plancton, quaglia e astice sono solo alcuni degli ingredienti scelti e preparati con tecniche all’avanguardia, per un effetto sorpresa ad ogni assaggio. E dopo aver concluso in dolcezza con il croccante di frutta secca, vaniglia e clementine, a mezzanotte ci si sposta sulla suggestiva terrazza Divinity, dove saranno servite le immancabili lenticchie con zampone, accompagnate dalla musica del Dj set. Il costo è adeguato al contesto, € 400 per persona, bevande non incluse.
8. Gurdulù, Firenze
Prima stella di un italiano all’estero, conquistata a Londra, Stefano Cavallini è l’anima di Gurdulù, dove si destreggia con piatti tipici regionali, ripensati con estro ma sempre rispettosi del loro retaggio. Il suo ristorante in oltrarno con cocktail bar e cantina propone un menu per celebrare il 31 dicembre: e accanto a Cappasanta grigliata, crema di cavolfiore e vaniglia, salsa al tartufo nero, non mancheranno le consuete lenticchie, ma in versione gourmet con la zuppetta di lenticchie di Castelluccio, e l’oca in due cotture. Per esplorare un quartiere fiorentino in grande ascesa, ma fuori dalle rotte turistiche, colmo e coloratissimo con i giocatori e tifosi del calciostorico, disciplina che da sempre lo rappresenta. Popolato da tutti e a tutte le ore, la sua vitalità non può che contagiare chiunque passi per i suoi angoli nascosti, soprattutto nell’ultima notte dell’anno.
9. Idea 18, Controguerra (TE)
Se all’alta cucina volete abbinare anche un soggiorno, il consiglio è di esplorare l’entroterra dell’Abruzzo, a poca distanza da Giulianova, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno. Idea 18 Boutique Hotel e Ristorante è la soluzione ideale per concedersi qualche giorno di assoluto relax, lontano dal caos della città. Pochi ospiti potranno godersi questo gioiello dal design sofisticato immerso nella natura abruzzese, affacciato su un panorama che spazia dal mare alla montagna e arredato in maniera eccelsa, mixando le creazioni dei migliori designer. La cucina è intrigante e attuale, e si sposa perfettamente con il contesto.
10. Palazzo Petrucci, Napoli
Sulla spiaggia della baia di Posillipo, Palazzo Petrucci Ristorante, primo ristorante stellato a Napoli, accoglie i viaggiatori in uno scenario da cartolina: la vista dai tavoli abbraccia lo storico Palazzo Donn’Anna, con sullo sfondo l’isola di Capri, il Vesuvio e la penisola sorrentina.
Per il cenone di capodanno lo chef Lino Scarallo propone un mix tra le ricette della tradizione e la sua creatività, permettendo agli ospiti di riscoprire i grandi classici con tocchi contemporanei.
Chiude il menu, a 350 euro a persona, l’iconico dessert partenopeo ‘Roccocò’ dal sapore deciso e speziato in versione 2020.
11. Blue Note, Milano
Coro gospel con il concerto degli Angels in Harlem e cena di gala nel club jazz più rinomato della città: un’accoppiata di sicuro successo visto anche il grande rinnovamento gastronomico che la casa ha intrapreso negli ultimi mesi, collaborando per un menu tutto milanese con il ristorante Don Lisander nelle normali serate di concerto. Per Capodanno, invece, si partirà con ostriche in pastella alle spezie Cajun e capesante spadellate con cavolo nero croccante, emulsione di affiorato d’oliva agli stimmi di zafferano; si proseguirà con riso acquerello mantecato alla zucca con gocce di taleggio Dop e tartufo nero e cubo di manzo piemontese, cotto lentamente con topinambur e piccoli ortaggi; dopo il tortino natalizio con crema alla vaniglia e insalata di frutta fresca ci sarà il brindisi di mezzanotte e l’immancabile zampone con le lenticchie. Cenone dalle 19.30 a 220 euro, solo brindisi dalle 23 a 85 euro.