FormazioneIl boom delle academy aziendali nelle pmi: i talenti si coltivano “in casa”

Secondo le ultime stime, in Italia sono attive oltre 100 academy. Il 95% delle aziende prevede attività formative, di natura tecnica o professionale

Uno degli assunti per iniziare qualsiasi conversazione sull’economia italiana, dal dibattito tv al confronto da bar, è che il nostro è un Paese di piccole e medie imprese. Un concentrato di aziende che registrano un giro d’affari individuale inferiore ai 50 milioni di euro e impiegano l’82% dei lavoratori. Secondo un calcolo Prometeia, nel 2017 se ne contavano circa 5,3 milioni in Italia, per un fatturato complessivo di 2.000 miliardi di euro. Minimo comun denominatore: alta specializzazione, servizi, adattabilità al mercato e un know-how che in alcuni campi fa rima con artigianalità. Caratteristiche che richiedono un personale all’altezza. E valgono il prezzo dell’investimento in formazione: le academy aziendali.

Secondo le ultime stime, in Italia sono attive oltre 100 academy (erano circa 40 nel 2015), molte delle quali realizzano solo corsi per il personale interno al fine di aumentare le conoscenze dei dipendenti e rinsaldare la cultura aziendale. Tanto che, secondo il report presentato all’ultimo congresso Aidp (Associazione Italia per la direzione del personale) relativo alla trasformazione dei processi di formazione, il 95% delle aziende prevede attività formative, di natura tecnica o professionale. Nel 36% dei casi, i corsi sono aperti anche all’esterno per i non dipendenti. Per tutti i partecipanti, il vantaggio di una forte connessione con la realtà e la strategia aziendale attraverso cui approfondire tematiche come sicurezza (75% dei corsi), soft skills (65%) e lingue straniere (54%). Anche in modalità eLearning (52% dei corsi).

Diverse sono le aziende che si sono dotate di queste soluzioni; alcune ne hanno fatto un business a sé. SedApta a gennaio 2018 ha avviato una nuova academy a Sestri Levante, in cui ha sede il Polo Tecnologico dell’Università e dove proprio SedApta ha dato avvio alle sue operazioni nel 2014. L’obiettivo è quello di diventare un hub per la formazione continua legata all’innovazione tecnologica dedicata a post-laureati e operatori industriali. Aizoon, invece, supporta tutte le attività innovative piemontesi: dal Polo Ict di Torino al progetto Cim 4.0 (competence center del Piemonte). Alla base, un’attività di counseling per aumentare i livelli di sicurezza digitale in otto aree di business (dall’aerospazio alla finanza e i servizi). Infine, Gruppo Fos che progetta e realizza percorsi di alta formazione e specializzazione tecnica orientati a concetti operativi di innovazione. L’ultima novità: una business unit nata a gennaio 2020 e dedicata alla gestione degli impianti energetici, industriali e dei trasporti. Mentre a dicembre 2019 erano entrati in servizio 16 nuovi giovani tecnici direttamente dall’academy.

Dalla moda al food, passando per l’elettronica di consumo, diverse le aziende che si sono dotate di training interno per formare gli addetti del punto vendita, i manager amministrativi oppure i pizzaioli professionisti

Al di là del know-how tecnologico, le academy aziendali funzionano anche a livello strettamente operativo. Diverse le aziende che si sono dotate di training interno per formare gli addetti del punto vendita, i manager amministrativi oppure i pizzaioli professionisti. Dalla moda al food, passando per l’elettronica di consumo, marchi come Pizzium e Alice Pizza, Gucci, Arcaplant e Unieuro rappresentano esempi diversi della stessa strategia: mettere al centro la formazione dei dipendenti.

Per le due catene del foodservice, il prodotto è tutto e deve mantenere la stessa qualità nei diversi punti vendita. Da qui la necessità di formare con un certo standard il personale in cucina. «Vogliamo che i ragazzi che stanno con noi possano crescere dal punto di vista professionale imparando l’arte della pizza, oltre che avere delle garanzie economiche importanti con dei programmi di welfare aziendali», ha affermato Giovanni “Nanni” Arbellini, co-fondatore di Pizzium. Anche Arcaplanet, catena italiana di pet store, forma il proprio personale attraverso un corso interno: ArcaAcademy, una sorta di scuola che punta alla formazione continua e progressiva del personale per oltre 12.000 ore di corsi. Pensato per addestrare il nuovo personale, prosegue poi per tutta la carriera del dipendente. Per quanto riguarda Gucci, già nel 2018 aveva lanciato la Scuola dei mestieri (École de l’amour). Mentre Unieuro punta su «un progetto di formazione intensivo finalizzato a formare i futuri direttori, nonché imprenditori e manager dei distributori affiliati che operano sul territorio con i marchi Unieuro e Unieuro City», ha spiegato Paolo Botticelli, human resources director di Unieuro.

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