Big bang alla Stampa: dal 3 marzo, il giornale di Torino si trasforma nel primo quotidiano tradizionale italiano a trazione digitale. Centocinquantatré anni di storia, radicato nel Nord Ovest, identità europea, vocazione atlantica, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari abbraccia la filosofia del digital first e avvia il processo di cambiamento del nuovo gruppo Gedi (Repubblica, l’Espresso, quotidiani locali, Radio Capital, Manzoni) di John Elkann.
Ieri pomeriggio Molinari ha presentato al sindacato interno il progetto di riorganizzazione editoriale ed industriale del giornale che porterà a una rivoluzione culturale nel modo di pianificare il lavoro redazionale e giornalistico, cosa che ha inevitabilmente convinto il comitato di redazione a proclamare due giorni di sciopero. Dal 3 marzo la Stampa sarà come sempre ogni giorno nelle edicole italiane, con un prodotto più curato e più snello (da 40 a 32 pagine), ma la vera novità sarà l’offerta non stop dei contenuti digitali, con l’obiettivo dichiarato di arricchire la produzione informativa della Stampa dalle sette di mattina all’una di notte.
La nuova Stampa digital first avrà desk carta e web integrati e dividerà il lavoro giornalistico in Hard News, Soft News e Sport. Alcuni degli storici allegati del quotidiano, come TuttoScienze, TuttiGusti, TuttoSoldi, diventeranno canali verticali sul sito, mentre TuttoLibri, TuttoSalute, Motori e Torino7 resteranno di carta. A Roma rimarranno soltanto la politica, l’economia e il Vaticano, con trasferimento a Torino di sette redattori. Nella sede centrale, invece, i redattori scomporranno la giornata in due mega turni con quaranta giornalisti circa a testa, Ci saranno quattro riunioni di redazione per decidere come coprire giornalisticamente i fatti del giorno per il quotidiano di carta e, dal Big bang in poi, innanzitutto per il web.