A guardare i numeri, quella di Zalando è una storia di successo. Nel solo 2019 ha ricevuto 145 milioni di ordini, più di quattro miliardi di visite al sito, un totale 31 milioni di clienti (dato in crescita rispetto ai 26,4 del 2018). Cifre che suscitano un certo ottimismo (anche se un gigante come Amazon ha venduto 175 milioni di prodotti solo durante Prime Day nel 2019) e che illumina le ipotesi di affermarsi come punto di riferimento europeo per la moda.
Per andare al sodo, cioè al soldo, nel 2019 ha Zalando ha visto crescere il suo GMV (Gross Merchandise Volume), cioè il totale del valore delle vendite del 23,6%, cioè 8,2 miliardi di euro. Per un totale di ricavi di 6,5 miliardi. Un aumento che si è verificato in particolare verso la fine dell’anno, grazie alla Cyber Week – e, c’è da scommettere, anche ai regali di Natale.
Va tutto bene, insomma. Benissimo, anzi. E a Berlino, sede centrale della piattaforma di vendite online, festeggiano. «Abbiamo ottenuto risultati finanziari importanti in ogni quarto», spiega il Cfo David Schröder aggiungendo che hanno rifinito l’agenda strategica.
In altre parole, si espanderanno. Il segmento Premium comprenderà anche i brand del lusso, prevedendo di raddoppiare il proprio assortimento (dove già si trovano Moschino Couture e Alberta Ferretti) entro il 2023. È il settore più promettente, vista la tendenza dei giovani di «intrecciare marchi di alto livello con elementi sportivi». È stata la categoria «che è cresciuta di più negli ultimi mesi», aggiunge David Schneider, il co-Ceo dell’azienda e che conserva al momento il maggior potenziale di sviluppo.
Un’altra mossa sarà quella di ingrandire il network logistico in Europa, aprendo un centro anche in Spagna. Le aspettative continuano a essere buone, con previsioni di crescita del Gmv tra il 20 e il 25%. Tutte ipotesi che, a loro dire, non saranno danneggiate dall’attuale epidemia del coronavirus.