Salvare il Made in ItalyPer affrontare l’emergenza coronavirus, il governo corre in soccorso dell’export

Alla Farnesina è stata presentata la strategia per il rilancio del commercio estero: più di 700 milioni di euro stanziati, una campagna di comunicazione aggressiva e misure concrete per aiutare i singoli imprenditori

Il governo italiano è molto preoccupato per le conseguenze economiche del coronavirus, e sta cominciando a prendere una serie di misure per provare a limitarne l’impatto. Alla Farnesina è stato presentato il piano di promozione del Made in Italy da tutti i ministeri chiave nella politica economica del paese: Esteri, Economia, Agricoltura, Innovazione, Università e Sviluppo economico, oltre a una grande delegazione di imprenditori e aziende pubbliche. Per il governo era importante coinvolgere tutti, riunire il «sistema Italia» e prendere decisioni concrete e rapide.

IlIl ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha spiegato che l’Italia ha a disposizione 716 milioni di euro per sostenere il settore, suddivisi tra i 316 milioni dell’agenzia per il commercio estero (Ice) e i 400 milioni della società di supporto all’internazionalizzazione di Cassa depositi e prestiti (Simest). I fondi verranno utilizzati per sostenere le imprese che in questo momento affrontano difficoltà economiche a causa della riduzione delle commesse, del rallentamento del commercio internazionale e dall’annullamento delle fiere causato dal diffondersi del virus.

Cassa Depositi e Prestiti, rappresentata dal suo amministratore delegato Fabrizio Palermo, è centrale per la riuscita del piano, visto che controlla direttamente le agenzie Sace e Simest, che si occupano di assicurazioni, e Cdp Venture capital. L’azienda pubblica ha già deliberato un intervento di un miliardo di euro a favore delle imprese e il differimento delle rate dei mutui delle pubbliche amministrazioni, in scadenza nel 2020, nelle zone maggiormente interessate dall’emergenza coronavirus. Sace e Simest, insieme al sistema bancario, a breve delibereranno una serie di interventi di moratoria verso le imprese che operano nelle zone rosse, oltre a ulteriori linee di garanzie a favore di acquirenti esteri per favorire le esportazioni italiane.

L’Ice si occuperà anche di sostenere le aziende che hanno compiuto investimenti per partecipare a fiere o eventi internazionali annullati a causa del coronavirus, rimborsando al 100% le spese già sostenute. Fino al 2021 l’agenzia renderà gratuita la quota di partecipazione alle sue iniziative all’estero, e dal primo aprile 2020 offrirà i suoi servizi gratuitamente alle aziende fino a 100 dipendenti. Il governo proverà anche a ottenere lo sblocco dei voli per gli italiani che non risiedono nelle zone più colpite dal contagio – una misura giudicata «inaccettabile» da Di Maio– e corsie preferenziali per gli imprenditori che risultano negativi al tampone.

Alla Farnesina ripetono da giorni che le misure economiche non bastano, ma serve anche una grande campagna di comunicazione. Non soltanto per la promozione del Made in Italy, che verrà supportato dalle agenzie governative, ma soprattutto per difendere la reputazione del paese all’estero. Ecco perché il ministero sta lavorando per rassicurare i partner commerciali più importanti, e rispondere alle «leggerezze» dell’Organizzazione mondiale della Sanità. I rapporti con l’Organizzazione mondiale della Sanità risultano molto tesi: «Le informazioni fornite dall’Oms sui focolai italiani sono spesso prive di fondamento scientifico, il ministero degli Esteri sta coordinando un’azione per pretendere una corretta informazione anche in sede di organismi internazionali. Il ministro è intervenuto personalmente affinché vengano valorizzate le misure a tutela di tutti che ha preso l’Italia» spiega una fonte diplomatica.

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