In alcune zone del nostro Paese la diffusione dell’infezione è tale da rendere i tamponi poco utili: considerando la diffusione del coronavirus e la frequenza delle infezioni asintomatiche, delle quali abbiamo già parlato stamattina, è corretto assumere che ogni singola persona possa essere infettiva. Fare il tampone, dunque, in questo momento non servirebbe a fermare l’epidemia, che può essere arrestata solo e solamente dal nostro restare a casa.
Al contrario, ci sono molti pazienti – io stesso ne seguo telefonicamente una ventina – che hanno contratto certamente il coronavirus (la sintomatologia non lascia dubbi) e che al momento sono, con sintomi più o meno lievi, isolati a casa loro, attendendo la guarigione. Fargli il tampone servirebbe a poco, se non a esporre a rischi l’operatore sanitario: la diagnosi clinica lascia pochi dubbi e non hanno bisogno di terapie particolari, ma solo di pazienza e antipiretici (e di ospedali pronti ad accoglierli nel malaugurato caso dovessero peggiorare).