Studenti a casa, scuole e università chiuse in tutta Italia fino al 3 aprile. In questi giorni eccezionali, istituti scolastici e atenei hanno messo in campo diverse esperienze di didattica digitale con l’obiettivo di dare continuità, seppure a distanza, ai percorsi formativi ed educativi e anche agli esami universitari. Ma il decreto “cura Italia” appena approvato contiene una parte cospicua destinata al settore dell’istruzione, stravolto dall’epidemia da coronavirus.
Università. Viene istituito un «Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell’Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca» con una dotazione pari a 50 milioni di euro. Incentivando le attività formative e i servizi agli studenti erogati con modalità a distanza, che vengono computati ai fini dell’assolvimento degli obblighi contrattuali per professori e assistenti. Con uno o più decreti del ministro dell’Università sono individuati i criteri di riparto e di utilizzazione delle risorse.
Lauree rinviate. In deroga alle disposizioni dei regolamenti di ateneo, l’ultima sessione delle lauree relative all’anno accademico 2018/2019 è prorogata al 15 giugno 2020.
Scuola a distanza. L’emergenza sanitaria comporta la necessità di svolgere le lezioni a distanza. Pertanto, il ministero dell’Istruzione si impegna ad aiutare le istituzioni scolastiche a dotarsi delle necessarie piattaforme informatiche, da reperire sul mercato in breve tempo. Nell’ambito del Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale, sono destinati 10 milioni di euro per consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione; 70 milioni di euro per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme e per l’accesso alla rete; 5 milioni di euro per formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.
Supplenti. Per favorire la continuità occupazionale dei docenti già titolari di contratti di supplenza breve e saltuaria, nei periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche, il ministero dell’Istruzione assegna comunque alle istituzioni scolastiche statali le risorse finanziarie per i contratti di supplenza, in base all’andamento storico della spesa. Le istituzioni scolastiche statali stipulano contratti di docenza a tempo determinato, nel limite delle risorse assegnate ai sensi del primo periodo, al fine di potenziare le attività didattiche a distanza.