Non ci sarà più una zona rossa: tutta Italia sarà «una zona protetta». Non si potrà uscire di casa, «se non per lavoro e ragioni di salute e necessità». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa. Le nuove regole, che andranno in Gazzetta Ufficiale stasera, saranno valide da domani 10 marzo. Il nuovo decreto che estende le misure restrittive adottate per Lombardia e altre 14 province a tutto il Paese. «Potrebbe essere il decreto “Io resto a casa”», cui è stato aggiunto «il divieto di assembramento in locali o in zone all’aperto».
Tra le «normali necessità», specifica una nota successiva di Palazzo Chigi, è compresa anche la possibilità di recarsi a fare la spesa per generi alimentari. Non è prevista «la chiusura dei negozi dei generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte».
«Sono misure gravi ma sono costretto a intervenire». Oggi, continua, «è il momento della responsabilità». E tutti sono chiamati a fare la loro parte. Dal punto di vista economico, aggiunge, «Abbiamo concordato una richiesta di scostamento per 7,5 miliardi, stiamo ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po’ più elevata ma non voglio anticipare nulla il che non significa di utilizzare subito questa disponibilità».
La stretta, che inasprisce i controlli su tutto il Paese e – aggiunge il presidente, sospende tutte le attività sportive, compreso il campionato di calcio di serie A – è condivisa da tutti i presidenti di Regione e dagli esponenti dei diversi partiti politici, che hanno comunicato nei minuti precedenti il loro sostegno alla misura emergenziale.
Non mancano però scontenti. Per il presidente della Lombardia Attilio Fontana si tratta di un «passo necessario ma ancora insufficiente. I numeri della Lombardia e del resto del Paese ci dicono che il contagio è in continua espansione e con pressione sugli ospedali, sulle terapie intensive. Dall’inizio dell’epidemia sono convinto che solo con sacrifici da parte di ciascuno di noi e con la volontà di osservare regole anche più stringenti, si possa superare questa emergenza». Il leader della Lega, Matteo Salvini, condivide la linea del governatore e rilancia la necessità di un sostegno alle imprese, anche piccole: «Non 7 miliardi, ma 70».