Giovedì pomeriggio, Christine Lagarde ha tenuto una conferenza stampa per annunciare le misure che la Bce intende prendere per affrontare la crisi economica causata dal coronavirus. L’attenzione degli investitori e della stampa è stata però monopolizzata da una frase in particolare della governatrice, che ha contributo al crollo delle borse europee. Lagarde ha detto che l’obiettivo della Banca centrale europea «non è ridurre gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori che devono farlo». Questa posizione è stata interpretata dai mercati come una sostanziale indisponibilità a intervenire qualora gli Stati europei più deboli dal punto di vista finanziario, come l’Italia, dovessero andare in difficoltà nel reperire acquirenti del proprio debito pubblico, considerato meno affidabile. Il contrario del famoso «whatever it takes» pronunciato da Mario Draghi durante la fase più acuta della crisi dell’euro.
Il Figaro ha scritto che Lagarde aveva certamente «la missione impossibile» di accontentare i mercati, che in questo momento avevano aspettative molto alte, perché i margini di manovra a sua disposizione sono pochi. Ma la frase sullo spread è certamente una «gaffe» che poteva essere evitata, anche perché ha oscurato una buona decisione, e cioè aiutare la liquidità di banche e imprese con un aumento fino alla del 2020 di 120 miliardi di euro del Quantitative easing, cioè delle azioni e obbligazioni pubbliche che la Bce acquista ogni mese per diminuire il costo del credito (il valore attuale è di circa 20 miliardi al mese). In più, Lagarde ha assicurato nuove e più convenienti aste di liquidità a lungo termine Ltro e tassi ancora più convenienti per le operazioni Tltro. Una mossa per facilitare il finanziamento delle banche alle piccole e medie imprese europee.
Proprio per cercare di tamponare le conseguenze della sua frase, Lagarde ha subito rettificato su Twitter, spiegando di essere «determinata nell’impedire la frammentazione di tutta l’area euro», e ha addirittura inserito un passaggio di una sua intervista alla CNBC, in cui esprimeva lo stesso concetto, alla fine del draft della conferenza stampa pubblicato sul sito della Bce. Secondo David Carretta, corrispondente da Bruxelles di Radio Radicale e del Foglio, è la prima volta che la Banca centrale europea inserisce alla fine di un resoconto ufficiale della conferenza stampa del governatore anche un estratto di un’intervista concessa successivamente, proprio per provare a spiegare meglio le sue dichiarazioni.
Alla CNBC Lagarde ha detto di essere «pienamente determinata nell’impedire qualunque frammentazione dell’area euro in momenti di difficoltà. L’elevato spread dovuto alla coronavirus mette in pericolo la trasmissione della politica monetaria. Utilizzeremo la flessibilità concessa dall’acquisto di titoli, anche nel settore pubblico. Il pacchetto approvato oggi potrà utilizzare flessibilità per evitare dislocazioni nel mercato dei titoli di stato, e siamo pronti a utilizzare la necessaria determinazione e forza».
Anche Philip Lane, capo economista della Bce, ha spiegato in una nota che Francoforte interverrà se l’esplosione degli spread tra Bund e i titoli di Stato europei meno solidi dovesse compromettere l’efficacia della politica monetaria, contraddicendo quindi la linea espressa ufficialmente da Lagarde. Ferdinando Giugliano, giornalista di Bloomberg, ha scritto che queste contraddizioni rappresentano «un grande danno reputazionale» per l’istituzione europea.