Grandi e piccole città, il coronavirus non ha risparmiato nessuno. In giro per il Continente sono state tante le metropoli colpite dalla pandemia, come Parigi, Londra, Madrid, Monaco di Baviera e Milano. Centri che hanno registrato migliaia di casi ma che hanno spesso rappresentato focolai più deboli rispetto a piccoli paesi e villaggi diventato il vero simbolo di questa crisi sanitaria, a causa dei loro tassi di contagio e di mortalità molto alti. Ma quali sono state le Codogno e Nembro d’Europa
Un esempio è Santo Domingo de la Calzada, un paese di oltre 6780 abitanti nella regione autonoma de la Rioja nel nord della Spagna, che ha registrato 35 decessi accertati di coronavirus. Come ha raccontato il quotidiano inglese The Guardian, in questa cittadina sarebbe stato registrato uno dei tassi più alti di mortalità non solo del Paese ma anche del mondo. Se rapportati a 100 mila abitanti, i morti sarebbero 550, più di quelli registrati a Madrid (131) e New York (201).
E anche in un villaggio così piccolo come Santo Domingo i sospetti su chi abbia portato il virus non mancano. Il paese è famoso per essere una delle tappe obbligate del cammino di Santiago, che ogni anno porta migliaia di pellegrini a percorrere le sue strade. Ci sono anche loro nella lista dei potenziali untori, insieme alla chiesa e alla comunità rom, mentre la classe politica locale viene accusata di non aver fatto abbastanza per prevenire il contagio.
In Germania invece una delle prime cittadine dove è stato applicato un severo coprifuoco è Mitterteich, 7094 persone nel cuore della Baviera. Un caso molto simile a quello di Codogno in Italia: questo piccolo comune è stato chiuso per 19 giorni, dal 19 marzo al 7 aprile, a causa di un focolaio, che aveva causato 20 casi sospetti di Covid-19. L’evento che avrebbe scatenato la diffusione del virus all’interno del paese sarebbe il locale festival della birra del 7 marzo, che avrebbe radunato 450 persone, scatenando il contagio in tutta la Baviera.
Tra le regioni più colpite dal Covid-19 in Belgio invece ci sono le Fiandre, che hanno riportato il doppio dei casi della Vallonia e più del quintuplo di quelli registrati nella regione di Bruxelles. Nella provincia fiamminga del Limburgo c’è Lanaken, un villaggio di 8678 abitanti molto vicino al confine con i Paesi Bassi; infatti dista soli 11 chilometri dalla città olandese di Maastricht.
Secondo le ricerche di Sciensano, istituto nazionale di sanità pubblica belga, a Lanaken sarebbero stati registrati 220 positivi al coronavirus. Rapportati a un campione di 100 mila abitanti, i casi sarebbero 2535, cinque volte di più rispetto a quelli registrati in città più popolose come Bruxelles (504) e Anversa (501).
In Francia il Covid-19 ha avuto tassi di mortalità particolarmente alti in città come Parigi e Strasburgo, dove, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e degli Studi Economici (Insee), la mortalità è cresciuta rispettivamente del 98% e del 111% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma non ha risparmiato anche i piccoli centri. Come Cornimont nella regione del Grande Est, un piccolo villaggio di 3679 anime a 130 chilometri dal capoluogo Strasburgo. A marzo nel locale centro anziani sono morte 25 persone su 115 ospiti a causa del coronavirus, diventando un fenomeno mediatico a livello sia nazionale che internazionale.
Nel Regno Unito rappresenta un vero e proprio caso l’alto tasso di contagio registrato a Barrow-in-Furness, città industriale nella regione della Cumbria nel nord del Paese. Secondo i dati del governo, dall’inizio di febbraio si sono registrati 552 casi di coronavirus su 67 mila abitanti. Un tasso di infezione di 882 casi ogni 100 mila abitanti: sarebbe quasi il doppio di quello presente in Galles (365), e il triplo quello inglese (246).