Volta la cartaIl nuovo disegno di legge Brexit sull’Irlanda del Nord viola il Withdrawal agreement

Boris Johnson vuole rimettere in discussione le linee guida dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e fa marcia indietro sulla questione irlandese. I 27 leader degli Stati membri sono scettici, sempre più vicina l’ipotesi del No Deal

Il segretario dell’Irlanda del Nord, Brandon Lewis, ha ammesso che il nuovo disegno di legge che regolamenta il mercato interno post Brexit viola le leggi del diritto internazionale.

Rispondendo a una domanda del collega conservatore Bob Neill durante una seduta alla Camera dei Comuni in merito al protocollo d’intesa dell’Irlanda del Nord, Brandon Lewis ha infatti dichiarato: «Sì, questo infrange il diritto internazionale» seppure, ha precisato, «in un modo molto specifico e limitato».

Lewis fa riferimento al protocollo che disciplina i delicati rapporti doganali tra Inghilterra e Irlanda dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Dopo una lunga fase di trattative che aveva di fatto bloccato i negoziati per la Brexit, si era infine arrivati a un compromesso per il quale il Regno Unito avrebbe garantito il mantenimento di un confine senza barriere fra l’Irlanda del Nord, britannica, e la Repubblica d’Irlanda, che intende continuare a far parte dell’Unione Europea.

Nel fine settimana però, il premier britannico Boris Johnson ha dichiarato di voler portare in parlamento una legge (chiamata Internal Market Bill) secondo cui Londra derogherebbe in parte agli impegni presi in precedenza, ribadendo in sostanza la volontà di proteggere i confini nazionali e chiudere le frontiere fra i due Stati.

Le dichiarazioni di Brandon Lewis hanno portato alle immediate dimissioni di Jonathan Jones, il capo del dipartimento legale del Regno Unito, e hanno attirato critiche da parte di più forze politiche. L’ex primo ministro Theresa May ha messo in dubbio la credibilità del Regno Unito di fronte ai partner internazionali, mentre il capo dell’opposizione, il leader laburista Keir Starmer, ha condannato l’operato del governo e ha invitato Boris Johnson a mantenere la promessa fatta al popolo britannico.

Dura anche la reazione dell’Europa. Michel Barnier, negoziatore capo dell’Unione europea, si è detto «profondamente preoccupato, considerando la mancanza di progressi dei negoziati in questa fase avanzata». «L’Ue rispetta la sovranità del Regno Unito e ci aspettiamo che il Regno Unito rispetti i nostri principi fondamentali», ha dichiarato ancora Barnier, che ha esortato il governo inglese a collaborare in maniera costruttiva e ha chiarito che «qualsiasi tentativo da parte del Regno Unito di minare l’accordo avrebbe gravi conseguenze».

Sulla stessa linea le dichiarazioni del presidente del parlamento europeo David Sassoli. «L’Unione europea è unita e impegnata per un accordo nell’interesse di ambo le parti» ha ribadito, per questo «il governo rispetti gli impegni assunti, altrimenti fiducia e credibilità saranno compromesse».

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