Abbiamo immaginato #CopriFuoco sull’onda emotiva seguita alla chiusura alle 23 dei locali. L’abbiamo portato avanti a maggior ragione quando la chiusura è stata anticipata alle 18. Oggi, dopo tante puntate, ci rendiamo conto che ogni protagonista con la sua testimonianza mette un tassello in più per portare alla luce un disegno generale, che ci aiuta a capire meglio la ristorazione e i suoi problemi contingenti. Una riflessione doverosa, da condividere tra colleghi ma anche per rendere i clienti più consapevoli. Andiamo avanti, alle 18 di ogni sera, sul profilo Instagram di Linkiesta.
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9 Novembre 2020
Si collega alla diretta dalla campagna milanese di Gaggiano, Dario Guidi, Chef dell’Antica Osteria Magenes, un luogo che parla di quiete e tranquillità. Porta avanti l’azienda di famiglia con il fratello, Diego, maitre. Una tradizione che arriva da lontano, da generazioni che hanno tramandato il rispetto per i prodotti e piatti del territorio, lasciando ora spazio anche alla voglia di sperimentare.
Dario è un’altra voce di JRE, associazione europea di ristoratori e ne trasmette il messaggio e l’auspicio che più di ogni altro dona visione in questo momento: tutti hanno voglia di ripartire!
Anche lui alle prese con una quotidianità completamente stravolta dalla chiusura totale imposta dall’ultimo Dpcm, patisce la continua e rapida evoluzione dei decreti, che non lasciano il tempo di organizzarsi e che chiedono una reazione immediata. Molto complicato, proprio in una cucina di livello, che invece fa dell’organizzazione il proprio baluardo. Norme di precauzione necessarie a tutela della salute comune, ma si dovrebbe anche tenere in considerazione la diversa natura di ogni locale in ambito ristorativo e difenderne la peculiarità. Cosa che puntualmente non accade, in un accorpamento senza senso di attività eterogenee. Ha uno sguardo sull’Europa, ed è rammarico che emerge quando si palesa come ben differenti siano gli aiuti che vengono forniti al settore in altri paesi rispetto al nostro.
Magenes è una realtà prettamente familiare e dunque società molto solida, da un punto di vista imprenditoriale. La volontà più grande è stata quella di trovare il modo di stare vicino ai propri clienti, che sono la vera fonte di ispirazione e la ricchezza di questo lavoro. Il delivery rappresenta proprio il desiderio di offrire un servizio alle persone, un gesto di vicinanza. Scelta dettata dalla voglia di dare continuità, non certo dal ritorno economico.
I piatti sono quelli della carta, magari con qualche semplificazione. Preparazioni che richiedono a casa pochi e semplici passaggi per rigenerare la pietanza. E se non si riuscisse? Allora si telefona a Dario per un consiglio. Bellissima licenza. E la cotoletta alla milanese che viene consegnata con il burro chiarificato e le istruzioni per la cottura? Pura poesia bucolica.
Ancora una volta emerge l’eco del cliente che torna ad essere al centro e lo chef che si mette a disposizione per rendergli un servizio, stando in cucina e regalando momenti magici attraverso il suo lavoro. Un modello differente da quello consolidato negli ultimi anni, che ha visto lo chef divenire protagonista assoluto di ogni scena. L’essere cresciuto umanamente e professionalmente in un contesto familiare gli ha insegnato a mettere sempre al primo posto l’accoglienza e la soddisfazione del cliente.
Alla luce di tutti i cambiamenti che stanno avvenendo, la sua osteria di provincia potrà forse avere una ripresa più rapida rispetto ai centri cittadini. Spazi ampi, distanze, tranquillità, servizio di un certo tipo erano già prerogative del Magenes. Lavoro sul territorio e poca utenza derivata dal turismo straniero. Quindi meno incognite sul futuro da questo punto di vista.
Triste è l’unico aggettivo che per ora si possa associare al Natale ormai prossimo, sempre con la speranza che le situazioni evolvano positivamente. E comunque andranno le cose, Dario è pronto ad accogliere i clienti come a casa, con le sue delizie culinarie che sanno di passato e che vivono di futuro e con la forte passione che lo anima. Sia questo nel suo ristorante o nella propria dimora.
Quando le radici sono così profonde, non esiste nemico, pur forte ed invisibile, che possa togliere il vigore e la potenza di volercela fare. Sempre.