È morto Diego Armando Maradona. L’ex Pibe de oro ha avuto un arresto respiratorio mentre si trovava nella sua casa di Tigre, in Argentina. aveva compiuto 60 anni il 30 ottobre scorso e a inizio novembre era stato operato d’urgenza al cervello per la rimozione di un coagulo di sangue dopo la scoperta di un ematoma subdurale.
Maradona era stato dimesso dall’ospedale otto giorni dopo l’operazione ed era stato portato nella casa nella località a Nord dell’area metropolitana di Buenos Aires, poco distante dall’abitazione della figlia Giannina, che si è presa cura di lui in queste settimane.
A dare per primo la notizia è stato il quotidiano argentino Clarin sul proprio sito.
La última entrevista de Diego Maradona: 'A veces me pregunto si la gente me seguirá queriendo' https://t.co/p6LaxHmUIl
— Clarín (@clarincom) November 25, 2020
Il campione argentino è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: ha vinto da protagonista i Mondiali in Messico nel 1986 con la Nazionale albiceleste e in Italia, con la maglia del Napoli, ha vinto lo scudetto – due volte, nel 1987 e nel 1990 -, la Coppa Italia nel 1987 e la Coppa Uefa nel 1991.
Ma il lascito di Maradona va ben oltre i trofei: una figura unica, inimitabile, dentro e fuori dal campo. È l’autore della “Mano del Dios” e del “Gol del Secolo” con cui da capitano dell’Argentina aveva eliminato l’Inghilterra dai Mondiali del 1986, appena quattro anni dopo il conflitto delle Isole Malvinas/Falkland.
La sua carriera aveva subito una battuta d’arresto il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping successivo a Napoli-Bari 1-0: era risultato positivo alla cocaina. Dopo uno stop di un anno e mezzo, era andato via da Napoli – la società avrebbe ritirato il suo numero 10 – e aveva trovato posto al Siviglia e poi di nuovo in Argentina nel Newell’s Old Boys. Fino al 1994: durante i Mondiali era risultato positivo all’efedrina rimediando un’altra squalifica che ne avrebbe decretato la fine della carriera. O quasi. Nel 1995 aveva scelto di giocare ancora, con la maglia del Boca Juniors: ancora una trentina di partite in due stagioni, prima del ritiro.
Da ogni parte del mondo arrivano messaggi di cordoglio con le sue immagini, i video delle sue imprese sul campo, un ricordo o semplicemente con dimostrazioni d’affetto.
"Tu devi essere quello della Mano de Dios. Molto piacere, sono Dios."
"Piacere mio, ma se hai visto il secondo goal saprai che Dios sono io."#Maradona— Dio (@Dio) November 25, 2020
L' ho amato come si ama chi ti spiega la bellezza e la poesia del calcio. Non con le parole: con il pallone, su un campo. #Maradona
— riccardo cucchi (@CucchiRiccardo) November 25, 2020
“Barrilete cosmico, de que planeta viniste?”
Addio, genio assoluto.#maradona pic.twitter.com/H1dKts713l— Mauro Berruto (@mauroberruto) November 25, 2020
I grandi calciatori lasciano un segno, i grandi campioni regalano un sogno. Riposa in pace Diego Armando Maradona, sei stato il più grande di tutti. pic.twitter.com/2xjCfhMFzp
— Tommaso Nannicini (@TNannicini) November 25, 2020
Incapace di vivere senza pallone, il più grande di sempre #Maradona
— Mario Calabresi (@mariocalabresi) November 25, 2020
Il più grande calciatore di tutti i tempi. E non lo dico per l’emozione del momento. L’unica volta che lo vidi giocare dal vero, all’Arena Garibaldi pensai che non avrei mai vissuto un simile momento. E così è stato. Almeno finora. #Maradona
— Enrico Letta (@EnricoLetta) November 25, 2020