«Nelle mie canzoni racconto la politica che ha creato i disastri in cui ci troviamo», spiega BarryBlack con l’amaro in bocca. Dietro il nickname c’è Lamine Barry, un ragazzo di vent’anni arrivato in Italia dalla Guinea nel 2016, sbarcando a Lampedusa. Dalla Sicilia si è spostato a Milano dove è stato accolto dalla Casa della carità. Ha inseguito per un po’ il sogno di diventare calciatore. Ora si divide tra il lavoro in gelateria e lo studio di registrazione dove crea canzoni trap da migliaia di visualizzazioni su YouTube.
Dall’Africa a Lampedusa
La storia dell’infanzia di BarryBlack è inconcepibile per chi è cresciuto in Europa, almeno al di fuori di un contesto sociale parecchio disagiato. Molti ragazzi africani invece non se ne stupirebbero e lui, infatti, ne parla con naturalezza: «Sono cresciuto andando in giro da solo, ho passato quasi tutta la vita senza la mia famiglia. A sei anni ho lasciato la scuola perché non ce la facevo con le spese. Sono stato in Guinea fino a nove anni poi sono andato in Senegal, dove conoscevo delle persone, e mi sono sistemato là. Visto che prima avevo imparato qualche lavoretto, mi sono messo a fare il meccanico. Poi sono stato un po’ in Costa d’Avorio e da lì sono partito per la Libia».
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