Italian Wine Crypto BankTrasformare l’acqua in vino

Mentre in Italia è in corso un’imponente operazione di trasformazione digitale, affinché i cittadini, anziché utilizzare i contanti, per pagare si abituino all’uso delle carte di credito, del bancomat o di altri sistemi virtuali, un team italiano vuol far fare un salto triplo al mondo del vino creando la prima Banca del vino basata su tecnologia blockchain e criptovalute

IWCB, Italian Wine Crypto Bank, nasce dalla confluenza di due mondi: da un lato il crescente mercato globale di utilizzatori di criptovalute e investitori in asset digitali e dall’altro quello tradizionale del vino italiano, le sue cantine, i suoi distributori e i suoi appassionati in tutto il mondo.

Un’operazione che potrebbe rivoluzionare il mondo del vino, puntando sui valori che esso rappresenta, sul valore aggiunto che una bottiglia di pregio accumula nel tempo.

In pratica il vino viene conferito, quasi fosse un deposito, presso la IWCB; si parla di bottiglie il cui prezzo oscilla tra i 100 e i 300 euro, selezionate con cura e attenzione alla qualità intrinseca, al valore del brand, in piccole quantità tra le produzioni e le annate più rare. Fisicamente i produttori consegnano il nettare presso i magazzini della banca, in una prima fase in una capitale europea, ma successivamente, con lo sviluppo del sistema, anche presso filiali sempre più decentrate, fino ai più prestigiosi ristoranti italiani in tutto il mondo, primi testimonial e distributori della migliore produzione nostrana.

Il vino come l’oro è la garanzia reale del deposito, ma che diventa anche garanzia immateriale attraverso la moneta di scambio che i clienti della banca utilizzeranno per accaparrarsi le bottiglie migliori, comportandosi come fossero riuniti in un club i cui adepti sono gli unici a poter accedere grazie all’impiego delle criptovalute.

Ma non è tutto. La missione di questa speciale Banca del Vino è quella di promuovere e vendere vini italiani pregiati nel mondo, ma è anche quella di generare significativi benefici e ritorni per i suoi stakeholder: le cantine partner, i clienti e gli investitori che punteranno sui suoi Digital Asset, token interamente garantiti dal valore del vino custodito dalla Banca. Quindi, cercando di semplificare, i produttori scelti entrano di diritto a far parte di una élite, che ha vendite garantite e promosse attraverso campagne su misura a clienti internazionali i quali, a loro volta, accedono, conuna quota annule, a una piattaforma di acquisti unica, che è anche un sistema finanziario che si auto alimenta grazie al valore del prodotto scambiato. La Cantine che fanno parte del circuito, inoltre, in questa prima fase, avranno anche un bonus in token, che son gettoni che aumentano il proprio valore nel tempo seguendo il valore del vino, delle annate selezionate. Infine, c’è spazio anche per investitori che credono in quella che è un’operazione win win, dove prodotto e moneta sono suscettibili di plsu valore nel tempo.

Non v’è dubbio che le cantine partecipanti, attraverso questo meccanismo, diventano protagoniste di una innovativa campagna di marketing globale

Per chi volesse approfondire, il lancio di questa operazione è previsto per venerdì 18 dicembre con un webinar fissato alle 14:00 ora italiana).

L’incontro è pensato principalmente per le cantine interessate, che, se selezionate, sono solo chiamate a conferire vino senza nessun ulteriore costo. Il webinar è comunque aperto anche ai professionisti del settore che intendono saperne di più. La partecipazione è gratuita registrandosi qui.

L’IWCB è un Progetto creato e diretto da Rosario Scarpato, food & wine writer e TV producer che per oltre due decenni ha prodotto e diretto grandi eventi di enogastronomia italiana nel mondo, comprese le 11 edizioni annuali dell’Italian Cuisine and Wines World Summit, e fondato MELIUS – The world’s Best and Leading Italian Restaurants. L’IWCB è gestita da The I Factor Limited, la società che opera tra Hong Kong e Dubai e da quattro anni produce tra l’altro la guida Zhong Can Yi Jiu (Cucine Cinesi+Vino Italiano) nel quale sono state coinvolte a oggi oltre 80 cantine.

Insomma, mentre nel mondo è di questi giorni la quotazione in borsa dell’acqua, che speriamo sia una provocazione presto annullata dalle istituzioni internazionali, un pezzo d’Italia si fa notare per la prima operazione finanziaria e tecnologica su uno dei prodotti della terra più preziosi per il nostro Paese e il suo export.

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