Vaccini a singhiozzoAstraZeneca, Italia verso il via libera solo per chi ha meno di 65 anni

Oggi è prevista l’autorizzazione sia dell’Ema sia dell’Aifa. Ma vista la minore efficacia sugli anziani, anche l’agenzia italiana del farmaco – come accaduto in Germania – potrebbe non autorizzare le dosi per i più anziani. Così resterebbero fuori, per il momento, 14 milioni di italiani

(AP Photo/Eranga Jayawardena)

Oggi è previsto il via libera sia dell’Ema sia dell’Aifa, l’agenzia europea e quella italiana del farmaco, alla commercializzazione del vaccino AstraZeneca. Ma l’Italia, scrive il Corriere, farà probabilmente come la Germania, autorizzando l’uso delle dosi solo per le persone con meno di 65 anni. Anche se l’Ema non dovesse dire niente sulla fascia d’età ottimale per l’utilizzo del farmaco.

Una scelta che non sembra direttamente legata allo scontro con la casa anglo-svedese per i tagli alle forniture, annunciati ancora prima del via libera alla distribuzione, almeno non ufficialmente – anche se un’autorizzazione parziale abbasserà di certo il valore del suo prodotto dal punto di vista commerciale. La decisione deriva dal fatto che il vaccino AstraZeneca dà agli anziani una copertura minore.

La Germania ha annunciato questa scelta prima ancora del via libera dell’Ema. Dovrebbe andare così anche in Italia, con il risultato di tagliare fuori dall’immunizzazione tramite questo prodotto 14 milioni di persone. In attesa delle nuove dosi di Pfizer e Moderna. AstraZeneca verrebbe invece riservato alle persone in età da lavoro, cominciando dai servizi pubblici essenziali. Magari partendo dagli insegnanti, e sperando che arrivi presto il via libera anche alla Johnson & Johnson, atteso per marzo.

Quello di J&J ha anche il vantaggio di essere l’unico vaccino con una sola dose, senza richiamo. E quindi potrebbe essere usato almeno in parte per i più difficili da raggiungere nella campagna vaccinale, a partire dai senza dimora.

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