Avendo avanzato, nel corso del dibattito del Non Congresso di Alleanza Civica del Nord (Acn) la necessità dell’apertura di un confronto tra le forze che, nazionalmente o localmente, non si riconoscono nell’alleanza strategica tra Partito democratico e il Movimento 5 stelle, non possiamo che aderire con convinzione alla proposta lanciata da Linkiesta finalizzata a verificare la possibilità di una loro convergenza politica ed elettorale, a partire dalle prossime elezioni amministrative.
In quell’occasione, lanciando la provocazione, ebbi a sostenere che la possibilità di successo di questa prima prova aveva come pregiudiziale la convergenza su pochi ma chiari contenuti identitari e programmatici, rinunciando a far pesare egemonismi aprioristici e primogeniture, tutti peraltro di difficile misurazione.
Alleanza Civica del Nord, al riguardo, ha definito la propria identità a partire da un’idea di riorganizzazione federalista dell’Italia, fortemente inserita in un contesto di sovranismo europeo.
Tutto ciò mediante l’istituzione di un numero limitato di Macroregioni e da una maggiore autonomia decisionale e fiscale delle Città metropolitane e dei Comuni, finalizzate ad adeguare e armonizzare il governo di funzioni e territori, sempre più necessario anche a seguito dei processi di innovazione tecnologica e di mobilità.
A ciò si accompagna l’idea di un rinnovato impegno, ai diversi livelli istituzionali, fondato sulla valorizzazione delle competenze, slegate dall’appartenenza politica e il perseguimento di una forte semplificazione della Pubblica Amministrazione, nella convinzione che i problemi vadano gestiti nella dimensione in cui si manifestano con autonomia decisionale e di risorse.
E non si tratta di aspettare l’auspicata anche se futuribile riforma istituzionale, ma di capire come già negli assetti dati sia possibile prefigurarne di nuovi.
Un esempio può venire dalla necessaria semplificazione nella gestione dei fondi del Next Generation Eu nei territori, partendo dalla necessità di comprimere gradualmente i vincoli del diritto amministrativo, rivendicando poteri commissariali ai Sindaci, sgravandoli dai possibili rischi giudiziari non legati al dolo.
Nel suo discorso alle Camere, il Presidente del Consiglio Mario Draghi non ha fatto alcun riferimento al tema delle autonomie e alla necessità di un diverso governo, dall’alto e dal basso, delle nuove problematiche socio-sanitarie ed economiche, lasciando in tal modo una finestra aperta ai tentativi di ricentralizzazione presenti nelle politiche del Conte 2, soprattutto a scapito del Nord: una finta soluzione che allontanerebbe la risoluzione di ogni problema.
Siamo convinti che l’azione di questo Governo, come quella di qualsiasi altro governo, debba confrontarsi ed essere supportata dall’azione di una politica rinnovata nelle forme e nei metodi: occorre riportare al centro dell’attenzione la soluzione dei problemi e il recupero dell’unità e dello spirito collettivo e civico, partendo dalla vita quotidiana che si svolge nelle città e nei territori e non da astratti disegni tardoilluministici di riforme dall’alto che regolarmente falliscono.
È con questo spirito che le liste e le associazioni aderenti ad Alleanza Civica del Nord arriveranno al confronto che inizierà al Teatro Parenti, senza porre pregiudiziali di sorta ma con la determinazione e il pragmatismo che il momento richiede.
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