Anche nel 2021 Irene Tinagli non ha perso l’abitudine di spiegare in modo semplice le dinamiche complicate dell’Unione europea. La presidente della commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo ha pubblicato un’agile guida di 19 pagine in cui illustra obiettivi, struttura, regole e tempistiche del piano europeo per la ripresa. «Essere ben informati è il primo passo per essere partecipi di un processo unico e storico. I Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza – attraverso i quali verranno impiegate la maggior parte delle risorse di Next Generation EU – metteranno alla prova la capacità di progettazione, organizzazione e gestione degli Stati Membri E metteranno alla prova la capacità delle istituzioni europee di supportare, coordinare e monitorare una mole di progetti e investimenti mai visti prima», spiega Tinagli nell’introduzione.
Far capire il Next GenerationEu e le sue complesse dinamiche non è uno dei compiti più semplici. In Italia si è fatta molta confusione. Con una superficiale pretesa di semplicità molti giornali usano ancora l’espressione coniata nei primi mesi di trattative: Recovery fund (o peggio Recovery found) per indicare il Next Generation Eu. Esiste invece il Recovery and Resilicience Facility, ovvero, come spiega Tinagli lo «strumento più importante finanziato da NGEU: 672,5 miliardi di euro (su 750 totali) finalizzati a sostenere gli investimenti e le riforme».
Per fare chiarezza Tinagli parte dai fondamentali spiegando che l’intervento del NextGenerationEU finanzierà sette programmi divisi in tre pilastri. Il primo è il supporto agli Stati membri: «737,5 miliardi di euro suddivisi tra risorse a fondo perduto e prestiti garantiti dall’Unione Europea». Il secondo è il settore privato: «5,6 miliardi di euro per potenziare il programma Invest-EU, un programma finalizzato a sostenere e incentivare gli investimenti privati, erede del Piano Juncker». Il terzo pilastro di 6,9 miliardi finanzierà Resc-EU, il programma di protezione civile europeo e Horizon Europe, il programma di investimenti dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, erede del programma Horizon 2020.
Ma come viene finanziato il NextGenerationEU? «La totalità dei 750 miliardi verrà raccolta dalla Commissione sui mercati finanziari internazionali per conto dell’intera Unione Europea tramite l’emissione di titoli europei: debito pubblico europeo garantito in solido da tutti i paesi dell’Unione e utilizzato per far fronte alla crisi da Covid-19». I fondi raccolti saranno rimborsati dopo il 2027 ed entro il 2058. Due le fonti principali, spiega Tinagli: «In primo luogo i contributi diretti degli Stati Membri (che includono i rimborsi dei presti ti ricevuti attraverso il Dispositivo di Ripresa e Resilienza. In secondo luogo nuove risorse proprie che l’UE creerà nei prossimi anni».
Nella guida sono presenti anche quattro box per elencare i passaggi più importanti che hanno portato al NextGenerationEu, il dietro le quinte dei negoziati e il ruolo del Parlamento Europeo.
Tinagli che ha vinto il premio “Eurodeputata dell’anno 2020” conferito da Linkiesta: «per la sua personale fatica di Sisifo: smontare tutte le bufale sull’euro e il Meccanismo europeo di stabilità in ogni incontro televisivo, webinar e tweet, aveva già pubblicato a febbraio una guida per spiegare il funzionamento della Banca centrale europea.