Happy daysMomenti di trascurabile felicità gustativa

Ispirate all’omonimo libro di Francesco Piccolo, una serie di piccole consolazioni quotidiane dal grande potenziale benefico come disegnare fiori sul pane, trovare la scatola di biscotti della nostra infanzia o mangiare un piatto di minestra calda cucinato apposta per noi

1 Bere un bicchiere di zabaione

Tommaso Melilli su Venerdì di Repubblica parla di uova e si chiede da dove venga il celebre adagio  “non si può fare un’omelette senza rompere delle uova”. Quasi tutti lo attribuiscono a Robespierre, altri a Honoré de Balzac che rigirando la frittata sosteneva che è vero anche il contrario: «Si possono tranquillamente rompere delle uova senza fare un’omelette: è ciò che chiamiamo libero arbitrio oppure è il primo passo per fare una maionese». Oppure uno zabaione. Quello in barattolo di Alberto Marchetti si chiama Zabà e nasce nell’Eremo di Pecetto, in provincia di Torino, in collaborazione con i ragazzi diversamente abili del Sermig Arsenale della Pace. Buono in tutti i sensi.

2 Regalarsi un uovo che dura per sempre

Della serie uova che non si mangiano e che è meglio non rompere: quelle in vetro di Ferm Living sono un’alternativa elegante da utilizzare come elemento decorativo tutto l’anno. Ogni uovo è un pezzo unico soffiato a bocca, caratterizzato dal motivo irregolare delle macchie. Dal profondo Nord arriva invece l’uovo Iittala in vetro ametista. Scelto come colore dell’anno 2021 e per festeggiare i 140 anni del marchio, l’ametista è un esempio della maestria di Iittala nel produrre vetro colorato che, in questo caso, cambia tonalità a seconda dell’illuminazione. Alla luce artificiale il porpora vira verso il blu-grigio. Disponibile in edizione limitata da 750 pezzi.

3 Andare nel negozio di alimentari di quando eravamo piccoli

Confesso di avere una passione per i packaging, soprattutto quelli d’epoca. Da qualche tempo a questa parte quando voglio rifarmi gli occhi faccio un salto sull’account Instagram The Italian Case, dove Donatella Alquati, designer specializzata in branding e packaging, e Giorgio Mininno dell’agenzia creativa Gummy Industries raccolgono il meglio della grafica vintage italiana. Scorrere le immagini è come entrare nel negozio di alimentari sotto casa, quello che vendeva l’amarena Fabbri nel vaso bianco e blu (ce l’ho!), i Crumiri nella scatola di latta rossa e l’olio Sasso. Nelle intenzioni dei fondatori, The Italian Case non è un semplice revival dei bei tempi andati ma il tentativo di dare risalto a un patrimonio artistico mai troppo considerato.

4 Cucinare con le pentole di mamma

Annamaria Testa questa settimana su Internazionale parla dell’effetto terapeutico della nostalgia. Studi recenti dimostrano che cedere a questo sentimento dolce e insieme potente è una risorsa per la psiche, contrasta il senso di solitudine e ricostruisce la sensazione di essere connessi agli altri. Sarà per questo che in tempi incerti come quelli che stiamo vivendo guardare al passato ci rassicura. Con un salto quantico mi sono venute in mente queste pentole ispirate agli anni Cinquanta. Sono in alluminio con fondo in acciaio e le produce Smeg ispirandosi al mitico frigorifero Fab 28. La linea comprende quattro padelle, due casseruole, un wok e un tegame. Tutto in puro stile amarcord.

5 Aver fiducia nel futuro (lo fanno anche le seppie)

Cose che non sapevo: i cefalopodi, il gruppo di animali oceanici che comprende calamari, polpi, seppie e nautili affascinano gli uomini da migliaia di anni e sono presenti in innumerevoli miti di tutto il mondo ma forse nessuno si aspettava che sapessero prendere decisioni sul loro futuro. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori della Royal Society Open Science sottoponendo le seppie a un test comportamentale noto come test del marshmallow. I ricercatori hanno dato ai molluschi la possibilità di mangiare due gamberetti subito o di mangiarne soltanto uno con la promessa di una ricompensa extra. La maggior parte delle seppie ha scelto la seconda opzione dimostrando di essere in grado di prendere decisioni ragionate e imparare dagli eventi per trarre vantaggi a medio termine. Chapeau.

6 Qualcuno che ti prepara un piatto di minestra

Come cucinano i designer? Alla domanda lanciata da Cts Grafica e Zup Design hanno risposto una brigata di 100 designer da tutto il mondo. Spollo Kitchen, edito da Corraini è un ricettario visivo da leggere e da guardare, in cui grafica e cucina si contaminano felicemente. Un mix di idee, colori, sapori che spazia dai Rabaton piemontesi (polpettine di ricotta e erbe di campo impanate) ai nachos messicani, alla puddica brindisina (focaccia ripiena di cipolle e olive) fino alla Spollo soup (zuppa di pollo con stracciatella di uova) di matrice inglese.

Qui la ricetta della designer inglese Karen Balest:

Ingredienti: 4 cosce di pollo disossate e senza pelle; 2 gambi di sedano; 1 cipolla tritata; 1 spicchio di aglio; 3 carote tagliate a rondelle; 2 porri tagliati a rondelle; qualche foglia di prezzemolo tritato; 750 ml di brodo di pollo; 200 gr di pastina (a stelline); 4 uova fresche; olio extravergine di oliva; sale e pepe.

Rosolate il pollo in una padella finché ottenete una doratura uniforme su tutti i lati. Contemporaneamente, in un tegame cuocete sedano, cipolle, aglio, carote e porri in olio finché saranno ben ammorbiditi. Aggiungete le cosce di pollo tagliate a pezzettoni grossolani, mescolate il tutto e condite con sale e pepe secondo i gusti. Versate il brodo nel tegame e continuate a cuocere a fuoco lento per circa due ore, scremandolo in superficie. A questo punto aggiungete la pastina e cuocete per altri dieci minuti fino a cottura ultimata. Poco prima di servire rompete le uova nel tegame e cucinatele “in camicia” direttamente nel brodo.

7 Uscire a pranzo, finalmente

Intercettando la voglia di evasione che aleggia in questo periodo e l’esigenza di soluzioni per spazi ibridi (casa/ufficio, b&b), Adriano Design ha progettato per il brand Fabita una mini-cucina portatile grande quanto un carrello di servizio. Si chiama Comodo ed è dotata di piano cottura a induzione, barra per appendere utensili e due ripiani in frassino. Nella versione XL la zona cottura è abbinata a un piano di lavoro sempre in legno. Un vero inno alla cucina nomade grazie alle ruote che consentono di spostarla facilmente sul terrazzo o sul patio per godersi finalmente un pranzo all’aria aperta. Unica condizione: avere una presa di corrente a disposizione. Si può fare.

8 Disegnare fiori sul pane

In fatto di pane decorato la mia guru è finlandese e si chiama Mia Nyberg (su Instagram è @vilda_surdegen). Ma siccome di tanto in tanto mi piace uscire dalla mia zona di comfort, cercando in rete modi diversi per decorare il pane mi sono imbattuta nei volti a dir poco ipnotici di Linda Ring (le sue creazioni sono raccolte nell’account Instagram @lindasofiaring). E c’è anche chi usa la tecnica dello stencil con risultati altrettanto spettacolari: basta un colino a maglie fitte e del cacao da polverizzare sulla maschera appena prima di infornare.

9 Far finta di gestire un bar intergalattico

Via Link Molto Belli, la newsletter settimanale di Pietro Minto, ho scoperto l’esistenza di Worldbuilding Stack Exchange, un sito frequentato da appassionati di fantascienza. In una discussione un utente chiede come creare un bar intergalattico su un piccolo pianeta chiamato Vernar IV situato nel settore Ghan’Shi della Galassia (appassionati di Guerre stellari: vi dice niente?). Lo frequentano circa dodici razze senzienti che viaggiano nello spazio nella Via Lattea: Umani, Qualiani, Gordaniran, Amtoliti, Vosian, Nekubiak, Seluban, Itaran, Zeydalaan, Jedarik, Tausali e Telenoid. Ognuna di queste specie ha popolazioni che occasionalmente si fermano a Vernar IV a bere qualcosa. Il problema è: come si fa a gestire un bar che possa servire in sicurezza più biologie, spesso incompatibili tra loro? Segue gustoso dibattito (in inglese).

10 Addormentarsi e sognare di viaggiare

Tornando a questioni più umane: chi non ha nostalgia del rumore di sottofondo delle tazzine del bar e del chiacchiericcio che accompagnava i pranzi al ristorante? Coffee Noise, app scaricabile dagli store per iOs o Android, ricrea quei suoni familiari, come il tintinnio dei bicchieri e delle stoviglie, messi temporaneamente in stand by dalla chiusura dei locali pubblici. Il generatore di suoni My Noise consente di alzare o abbassare le varie tracce audio per ottenere un punto d’ascolto personalizzato all’interno del locale. Anche Youtube è una miniera di rumori bianchi da ascoltare come il brusio di un ristorante affollato per aumentare la concentrazione, fingersi in viaggio o semplicemente rilassarsi. Se il problema invece è l’insonnia ci si può far cullare dal suono monotono di una cappa di aspirazione. Ho provato e funziona!

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