Nuova stretta nei weekendCrisanti dice che la prossima settimana sarà cruciale

Il professore di Microbiologia di Padova spiega: «Tutti, finalmente, si preoccupano della variante inglese». Il governo si riunisce oggi per cambiare il dpcm entrato in vigore il 6 marzo. Fine settimana chiusi anche in zona gialla, comprese Pasqua e Pasquetta

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

Il modello è il “decreto Natale“. Con nuovi divieti nei fine settimana, che probabilmente scatteranno già dal prossimo 13 marzo, anche in zona gialla. Con Pasqua e Pasquetta comprese. I nuovi contagiati appena sotto quota 20.000 e l’alto numero di vittime, ancora 376, non sembrano lasciare alternative. Il Comitato tecnico scientifico traccia la strada, il governo si riunisce oggi per cambiare il dpcm entrato in vigore il 6 marzo. Bisognerà vedere quali e quante delle misure indicate dagli esperti saranno adottate.

Intanto Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, si concentra su ciò che si può fare per limitare i danni, «dato che tutti, finalmente, si preoccupano per la variante inglese», dice a La Stampa. Le indicazioni arrivate dal Cts sui weekend rossi come a Natale sono «la direzione giusta ma va intrapresa con urgenza. La settimana prossima sarà cruciale: se il contagio supererà i 30mila casi al giorno bisognerà chiudere tutto».

I provvedimenti, però, secondo il professore arrivano in ritardo: «Sono mesi che chiedo di contenere la variante inglese ma non mi hanno dato retta. Avremmo evitato tanti morti e questo mi rattrista». E a Draghi consiglia «di copiare la Nuova Zelanda: appena si presentano nuovi focolai circoscrivere, chiudere, tamponare e vaccinare a tappeto. È il modo migliore per salvaguardare l’economia».

Ma intanto bisogna prepararsi anche per il futuro, dice: «Ammesso che tra un anno tutti gli italiani siano vaccinati, restano due incognite: la durata dell’immunità e le nuove varianti che potrebbero superare i vaccini. Bisogna prepararsi a questi scenari». E per farlo «sarà fondamentale poter fare tamponi e tracciare come in Nuova Zelanda per bloccare la reintroduzione del virus dall’estero e l’arrivo di nuove varianti. Se no ricominceremo da capo».

Sui vaccini spiega che «per fare 45 milioni di dosi entro l’estate bisogna coinvolgere medici di base, pediatri e farmacie. L’Inghilterra è arrivata a 5 milioni al mese, per cui realisticamente si potrebbe finire entro l’anno». La priorità «sono anziani e soggetti fragili. Completati gli over 70, si potrà passare a insegnanti e forze dell’ordine».

Intanto, nel verbale trasmesso al governo dopo la riunione di ieri mattina gli scienziati sottolineano «il peggioramento della curva epidemiologica e una rapida diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità». Ma soprattutto, dicono, adesso bisogna limitare gli spostamenti delle persone e i contatti.

La soglia critica dei 40mila contagiati al giorno non appare più così lontana. È la terza ondata, nel pieno della campagna vaccinale. Il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri sono consapevoli che in un momento così delicato non sono possibili errori. Dunque, si procede a una revisione del provvedimento del 6 marzo. È l’ultima carta da giocare per evitare il lockdown nazionale.

Si torna dunque alle regole adottate durante le festività natalizie con le chiusure in vigore il sabato e la domenica. Oggi si riunirà la «cabina di regia» e saranno messi a punto i dettagli. Prevale l’idea di procedere subito alla correzione del dpcm in modo che le nuove regole entrino in vigore il prossimo fine settimana. Ma bisognerà decidere se impedire gli spostamenti delle persone come avviene in fascia rossa, a eccezione di quelli per lavoro, salute e urgenza, oppure lasciare maggiore libertà di movimento, come era accaduto durante le festività natalizie, quando si era optato per la fascia arancione che impedisce di uscire dal proprio Comune ma consente di uscire di casa dalle 5 alle 22.

Gli scienziati fanno esplicito riferimento a questa seconda ipotesi, sarà quindi il governo a dover stabilire se sia invece opportuna una stretta ancor più vigorosa. In ogni caso nel fine settimana anche in fascia gialla saranno chiusi tutto il giorno i bar e i ristoranti, consentito soltanto l’asporto (fino alle 18 dai bar) e la consegna a domicilio.

Un vero e proprio lockdown scatterà nelle zone rosse, dove saranno chiusi locali pubblici e negozi, vietati gli spostamenti, consentita l’attività motoria soltanto nelle adiacenze della propria abitazione.

Ma il Cts raccomanda anche di potenziare il sequenziamento del virus per individuare il prima possibile le varianti e di velocizzare la campagna vaccinale, soprattutto cercando di immunizzare subito i più esposti a forme gravi di malattia in caso di contagio.

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