Poche piante hanno la duttilità della canapa. Storicamente, l’arbusto della cannabis è stato utilizzato per le sue fibre vegetali: già nell’8000 avanti Cristo gli esseri umani producevano tessuti e corde sfruttando la pianta originaria dell’Asia. L’uso ricreativo è altrettanto datato, mentre è più recente l’impiego nell’industria alimentare e in quella cosmetica.
Ai numerosi settori di utilizzo ne va aggiunto ora un altro: la canapa ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’edilizia. Negli ultimi anni, edifici e strutture costruite con un materiale chiamato Hempcrete, ovvero calcestruzzo di canapa, si stanno diffondendo in tutto il mondo. Anche se questi speciali mattoni hanno alcuni svantaggi rispetto a quelli tradizionali di cui tenere conto.
Come altri prodotti vegetali, la canapa assorbe l’anidride carbonica dall’atmosfera mentre cresce, trattenendo il carbonio e rilasciando l’ossigeno. Questa qualità dona al materiale Hempcrete, in pratica una miscela di canapa e calce, un’impronta di carbonio inferiore rispetto ad altri prodotti per l’edilizia.
Fra gli altri aspetti positivi, è un ottimo isolante, è leggero, duraturo e resistente alla muffa. Si tratta di un materiale da costruzione non tossico perché vengono utilizzati meno pesticidi ed erbicidi per la coltivazione, creando minori danni ambientali. Caratteristiche che rendono i mattoni di canapa sostenibili e quindi ideali per il concetto di bioedilizia che si sta affermando nel nuovo millennio. Non è un caso che architetti di fama abbiano deciso di provare questo composto nelle loro creazioni.
A Cambridge in Inghilterra, lo studio di architettura Jonathan Tuckey Design è pronto ad aggiungere un’estensione in Hempcrete a una villa vittoriana. «Ho scelto di realizzare l’ampliamento con pareti in canapa per le loro qualità estetiche e ambientali. I nuovi muri in Hempcrete completano il tono e la consistenza della pietra storica con un metodo di costruzione sostenibile – ha detto Jonathan Tuckey, a capo del progetto – l’altro vantaggio è la semplicità della costruzione. Questo materiale forma contemporaneamente sia il muro sia l’isolamento, a differenza dei materiali isolanti convenzionali che sono tipicamente installati in una cavità tra i blocchi. Infine, se miscelato con la calce, il materiale si indurisce per formare la finitura esterna dell’edificio, riducendo ulteriormente la necessità di materiali aggiuntivi».
In India, aziende come GoHemp lavorano per far conoscere la canapa come materiale da costruzione sostenibile, collaborando con i governi locali per creare delle case prototipo in cui far abitare i cittadini. A Parigi invece le case con mattoni di canapa sono già abitate. Vicino la centrale Place de la Republique, un edificio di sei piani completato nel 2017 è stato costruito secondo i più alti standard di design ecologico, compresi gli interni in Hempcrete.
L’innovativo involucro riduce la necessità di ventilazione e non richiede l’installazione di altri sistemi con una maggiore manutenzione; l’isolamento di cui è capace il materiale è fondamentale per ridurre il consumo di energia di un edificio per quanto riguarda riscaldamento e aerazione. «Assorbe l’umidità dall’aria circostante quando è umida e la rilascia di nuovo quando è troppo secca. Ciò gioca un ruolo cruciale nella stabilizzazione della temperatura percepita di una stanza», ha detto uno degli inquilini.
Soddisfatto dei primi risultati, il comune di Parigi sta cercando altri edifici dove apportare il cambiamento, coinvolgendo associazioni di Social Housing. Ma ci sono anche degli aspetti negativi, dovuti alla novità della scoperta e alla disponibilità della pianta originale.
Innanzitutto, c’è la questione della legalità della cannabis: la coltivazione della canapa industriale negli Stati Uniti è diventata legale a livello federale solo nel dicembre 2018. In Italia, per cui la produzione di canapa ha rappresentato un’industria fiorente fino all’inizio del 1900, le concessioni per la coltivazione sono limitate e difficili da ottenere. Il recente aumento di nazioni dove la pianta è legale potrebbe portare benefici anche alla diffusione di Hempcrete sono inoltre problemi legati alle costruzioni per ambienti marittimi o sotterranei, in cui il composto non può essere utilizzato. Infine, data la difficile reperibilità attuale, i costi iniziali per l’utilizzo di mattoni di canapa possono aggiungere l’8% -12% al prezzo complessivo di una casa. Superati questi difetti, la canapa ha il potenziale per diffondersi sempre di più anche nel settore edile.