Cinema EuropaChi sono i tre finalisti del Premio Lux 2021

Il documentario romeno “Collective” che racconta le trame di potere tra Stato e grandi capitali, la produzione franco-polacca “Corpus Christi“ e la pellicola danese “Another Round”, vincitore dell’Oscar per il miglior film in lingua straniera si contendono il premio cinematografico assegnato dal Parlamento europeo che decreterà il vincitore nella sessione plenaria del 9 giugno

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Abbattere le barriere. È stato questo l’obiettivo che Parlamento europeo ed European Film Academy si sono dati per l’edizione 2021 di “LUX- Premio del pubblico per il cinema europeo”, dedicato alla cinematografia del Continente. Una collaborazione speciale per un premio, nato nel 2007, che vuole stimolare il dibattito pubblico sull’Unione europea e le sue politiche sostenendo la circolazione di coproduzioni europee per valorizzare gli autori del Continente. Un atto importante in un periodo di grande difficoltà per il settore dello spettacolo e dei cinema, che adesso riaprono dopo una lunga chiusura, al quale si aggiunge una novità per l’edizione di quest’anno: per la prima volta il voto degli spettatori varrà il 50 per cento, esattamente quanto quello degli eurodeputati, nella scelta del vincitore.

Dal 4 maggio sarà possibile per tutti vedere due dei tre film finalisti sul sito di streaming MyMovies, grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna e lo sportello Europe Direct del Comune di Bologna. La visione è gratuita ma i posti sono limitati: perciò serve registrarsi sul sito di Mymovies e successivamente si verrà reindirizzati alla pagina del premio LUX, dove si potrà votare il proprio preferito fino al 23 maggio. Il 9 giugno il film vincitore sarà annunciato in una sessione plenaria del Parlamento Europeo. 

All’atto finale della manifestazione sono giunte tre pellicole. Il primo è il documentario romeno “Collective” di Alexander Nanau che racconta le trame di potere tra Stato e grandi capitali e che coinvolgono il sistema sanitario di Bucarest. Il secondo è “Corpus Christi”, produzione franco-polacca firmata da Jan Komasa giunta nella cinquina degli Oscar 2020 per il miglior film straniero che racconta le contraddizioni della società di Varsavia nella quale si trova avvolto Daniel, il protagonista.

Infine, c’è anche la pellicola danese “Another Round” di Thomas Vinterberger, recente vincitore dell’Oscar per il miglior film in lingua straniera, che racconta un piccolo esperimento alcolico di una classe danese. I film sono sottotitolati in tutte le 24 lingue ufficiali dell’Unione e perciò gli spettatori potranno vedere “Collective” e “Corpus Christi” su MyMovies anche con i sottotitoli in italiano. “Corpus Christi” sarà disponibile sul sito fino al 6 maggio mentre “Collective” fino al 13.

«I film un tempo ci aiutavano a conoscere mondi sconosciuti, oggi che le differenze sono meno marcate queste pellicole tanto profonde possono ancora regalarci quadri eccezionali in grado di descrivere le tradizioni e le culture dei vari Paesi. In questo il cinema europeo resta unico, non esiste alcuna alternativa nel mondo in grado di coniugare tante differenze in un unico prodotto», ha spiegato Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, all’evento di lancio dell’iniziativa organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia. 

Un orgoglio per tutto il Continente come ha ribadito Sabine Verheyen, presidente della commissione Cultura del Parlamento europeo, riprendendo quanto aveva dichiarato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che all’ultimo Festival del Cinema di Venezia aveva dichiarato: «Siamo l’unico parlamento al mondo che conferisce un premio al cinema». «Cari cinefili europei, il Lux Festival è uno dei progetti di cui siamo più felici perché ci aiuta a preservare la diversità culturale del cinema europeo. Per questo, mai come in questo periodo, è importante la partecipazione degli spettatori europei. Il Premio LUX promuove co-produzioni europee che trattano i temi politici e sociali dell’attualità e incoraggiano un dibattito sui nostri valori. Perciò quello che voglio dire agli spettatori è quella di votare il loro preferito».

Tre storie che riguardano non solo i Paesi di provenienza dei registi ma un po’ tutti noi. Ne è convinto Alexander Nanau, regista di “Collective”, che in un videomessaggio ha ringraziato «il premio Lux, che ci ha dato la possibilità di raccontare le storie di coloro che hanno abusato del loro potere in Romania, una storia nella quale possono immedesimarsi anche gli spettatori italiani. Grazie a “Collective” abbiamo avuto la possibilità di raccontare anche come i media funzionino all’interno di una società. Non ci sono molti lavori in Europa che possono evidenziare il contributo profondo del giornalismo nella nostra società». A decidere adesso saranno gli spettatori. 

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