Bagagli essenzialiViaggiare con un libro di cucina

In vacanza le guide sono fondamentali, ma per entrare in contatto con un nuovo mondo, vicino o lontano, a volte ci vuole qualcosa di più, come una storia che si intrecci con la cultura locale e con il suo contesto gastronomico

Siamo pronti. Dopo due anni di semi-immobilismo, interrotto solo, per alcuni, dalle ultime vacanze estive, durante le quali si sono concessi una vacanza, provando a staccare da tutto, ma portandosi comunque un bagaglio non indifferente di preoccupazioni, mascherine e app di tracciamento, ora, finalmente, in tanti si arrischiano a guardare all’estate con ottimismo.
Ci siamo vaccinati, o quasi – magari solo con la prima dose, ma insomma, al massimo ci si fa un tampone pre-partenza e passa la paura – abbiamo recuperato le password dei i nostri account Airbnb o Booking.it, rispolverato la collezione di guide e stiamo cercando di ricordare dove abbiamo nascosto il beauty da viaggio. Non ci manca nulla, dobbiamo solo riempire la valigia e decidere quale libro ci farà compagnia sulla spiaggia, tra le valli, in una città sconosciuta o a bordo piscina.
Scegliere la lettura migliore per un viaggio, però, non è mai un progetto da dare per scontato: un romanzo sbagliato potrebbe mettervi di cattivo umore o farvi desiderare di essere altrove. Un vero peccato.
Un buon modo per evitare di cadere in una trappola libresca, è scegliere una storia che vi aiuti ad entrare nell’atmosfera del luogo che state visitando, partendo da una delle caratteristiche culturali più insite in un territorio: la sua cucina.

I conti con l’oste. Ritorno al paese delle tovaglie a quadretti – Tommaso Melilli

Partiamo dalle gite fuori porta, o dal turismo di prossimità, come si dice ora, partiamo dall’Italia e dalle sue trattorie. Classe 1990, Tommaso Melilli si trasferisce a Parigi dopo il liceo per studiare letteratura e poi si ritrova a fare il cuoco. Prima un po’ per caso, poi per piacere. Dal 2015 inizia a scrivere di cucina per diversi magazine, da Rivista Studio a Slate, dove racconta piatti e cronache di enogastronomia, storie di cuochi e leggende culinarie. Ne I conti con l’oste, pubblicato da Enaudi nel 2020, Melilli racconta di sé, della sua formazione, dall’incontro con la cucina, al lavoro di brigata e fino ad arrivare a quando ha iniziato a dividere il mondo tra chi apprezza le acciughe e chi no (sospettando della sincerità dei secondi), ma racconta soprattutto la storia recente della cucina italiana, che riscopre dopo dieci anni di lontananza e con la quale si ritrova a fare, appunto, i conti. Porta il lettore alle tavole e tra i fornelli delle nuove trattorie nostrane, da Trippa a Milano, fino a Il Portico ad Appiano Gentile, parla dei clienti, di come siano (siamo?) cambiati, di piatti e ingredienti e dei loro sapori, ma trascrive anche quelle chiacchiere tra colleghi che cuochi, chef e pasticceri si scambiano a fine servizio.
Lascia con la voglia di continuare a leggere, la stessa che si prova quando, uscendo da un ristorante, si ha già voglia di tornarvi. In attesa di future pubblicazioni, ci si può consolare con I fuori carta de “I conti con l’oste”, podcast edito da Enauidi in cui Melilli approfondisce alcune delle questioni affrontate nel suo libro, o andando a saggiare alcune delle trattorie che racconta.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Tommaso Melilli (@tommasomelilli)

La cucina dei mercati in Toscana – Giulia Scarpaleggia

Siamo partiti da Cremona? E allora continuiamo verso il sud, fino ad arrivare in Toscana, in particolare in Val d’Elsa. La cucina dei mercati in Toscana, pubblicato da Guido Tommasi Editore, non è un libro da portare sotto l’ombrellone, ma è un acquisto essenziale se siete tra coloro che d’estate decidono di andare in villeggiatura nella casa di famiglia immersa nella campagna toscana, o di affittare un casale tra le colline della Val d’Orcia a quelle del Chianti, magari in condivisione con qualche amico. Giulia Scarpaleggia, autrice del blog Jul’s Kitchen, accompagna il lettore tra ricette tradizionali e mercati rionali, da quelli più grandi come quello di San Lorenzo e Sant’Ambrogio a Firenze, a quelli settimanali, che si svolgono nei borghi locali, fino a quelli del pesce, organizzati sulla costa. Ogni ricetta nasce tra le bancarelle e i cassoni dei mercati, e si affina grazie ai consigli e dalle chiacchiere scambiate con i produttori, che vengono raccontati, uno dopo l’altro, insieme al loro lavoro. È un libro che fa venire fame e insegna a saziare lo sguardo, lo stomaco e la voglia di conoscere un territorio partendo dai suoi abitanti.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Giulia Scarpaleggia (@julskitchen)

Uomini e pecore – Davide Enia

Proseguiamo il nostro viaggio immaginario attraverso la penisola italiana e raggiungiamo la capitale, immancabile per un tour che si rispetti. Davide Enia è uno scrittore, ma è anche un drammaturgo e un attore molto conosciuto e apprezzato sulla scena italiana e in questo breve libro, pubblicato nel 2014 da EDT nella collana Allacarta, si percepisce sia il profondo legame con Roma, che la sua esperienza teatrale. Uomini e Pecore si propone come un viaggio più nella memoria che nello spazio, come accade un po’ a chi attraversa Roma per la prima volta e si trova circondato dal passato, ma non tanto da poter sfuggire all’oggi. Racconta storie vere? Leggende? Non importa, sono storie belle, che ci ricordano che la cucina a volte salva le giornate, ma a volte salva anche la vita.

Un filo d’olio – Simonetta Agnello Hornby

Finiamo, o quasi, il tour italiano arrivando in Sicilia con un romanzo famigliare pubblicato da Sellerio e firmato da Simonetta Agnello Hornby che mette insieme i propri ricordi e quelli della sorella Chiara, con la quale, per anni, durante l’infanzia, ha condiviso le estati trascorse nella tenuta della famiglia Agnello a Mosè, nei pressi di Agrigento. Siamo negli anni Cinquanta, la famiglia Agnello è benestante, ma condivide gli spazi e spesso la tavola, con chi lavora per loro ed è proprio da queste persone, più che dai parenti più stretti, che Simonetta e Chiara apprendono i segreti e il ritmo lento della cucina: la panificazione, un rituale femminile, governato da Rosalia, la preparazione della salsa, i suoi diversi gusti, che variano con gli aromi presenti nell’orto, con l’uso di cipolle rosse o bianche, la preparazione dei dolci, riservati alle mani della mamma e della zia delle due bambine. Pagina dopo pagina si entra a far parte di questa famiglia, delle sue tradizioni, si impara a calmare i capricci dei piccoli con un’amarenata e a cucinare le zucchine in mille modi diversi.
Le ricette ci sono tutte, attendono solo di essere messe alla prova, nell’epilogo.

My Life in France: The Life Story of Julia Child – Julia Child with Alex Prud’homme

Impossibile capire perché di questo libro non ci sia ancora una versione in italiano, ma tant’è e se sapete leggere in lingua e state pregustando il vostro primo viaggio in Francia, questo è il romanzo che fa per voi. Si tratta della biografia di una dei personaggi più conosciuti e bizzarri della storia della cucina: Julia Child, pubblicata postuma dal nipote della cuoca, Alex Prud’homme. Il libro ripercorre gli anni trascorsi dalla Child in Francia accanto al marito Paul, diplomatico statunitense, sin dal loro arrivo nel 1948. Americana, alta un metro e ottanta, chiassosa e buffa, la Child, nonostante non conosca affatto la lingua del posto, si rende conto molto presto di essere una creatura alquanto riconoscibile nel panorama parigino, ma questo non intacca minimamente l’entusiasmo con cui l’autrice affronta le sue giornate e, soprattutto, i suoi pasti. Affascinata dalla cucina francese e dalla cultura del luogo, la Child narra la sua formazione gastronomica e intellettuale e fotografa la società francese del dopoguerra con ironia e uno spirito allegro e contagioso, quello che dovrebbe avere ogni buon viaggiatore.

I biscotti di Baudelaire – Alice B. Toklas

Restiamo tra Francia e America ma facciamo un passo indietro nel tempo. Alice B. Toklas fu un’intellettuale, tra coloro che possiamo facilmente immaginare discutere con Picasso ed Ernest Hemingway in un café all’ombra della Torre Eiffel, ma fu soprattutto la compagna di Gertrude Stein, colei che animò uno dei salotti parigini più attivi dell’epoca. In questo libretto, pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri, la Toklas ripercorre gli anni trascorsi con la Stein tra Francia e USA, tra le due guerre, i pranzi consumati con gli amici, le abitudini di questi ultimi, gli aneddoti di cui furono protagonisti, spesso insieme ai loro cuochi, ma anche le colazioni trascorse con la compagna, le difficoltà nel trovare una domestica che sapesse cucinare come si deve, i tentativi di costruire un orto, la fame. La Toklas e la Stein sono due personaggi unici, strani, profondamente americani e anche per questo capaci di osservare e analizzare la cultura europea con occhio curioso e privo di retorica. Ogni ricetta è un ricordo, che spesso mette il sorriso e trasporta indietro in un passato recente, ma che è completamente scomparso, così come tante delle ricette raccontate in queste pagine.

Le ricette della signora Tokue – Durian Sukegawa

Ci siamo scaldati? Allora possiamo partire per mete lontane, come il Giappone, dove si svolge una storia delicata, apparentemente semplice, ma che nasconde un segreto grande come una nazione. I protagonisti sono tre: un pasticcere triste che gestisce una bottega specializzata in dorayaki, dolci a base di pandispagna e an, una confettura di fagioli azuki, una ragazzina silenziosa, che frequenta la bottega di dorayaki dopo la scuola, e una signora anziana, che cattura il cuore dei suoi compagni, e dei lettori, per le mani deformate, l’entusiasmo inscalfibile e un insospettabile talento culinario. E sarà proprio la cucina, quella che si apprende con l’esperienza, la manualità, la ripetizione giornaliera ma accurata di ogni passaggio, a fare da tramite tra i tre personaggi, a legarli in un rapporto pseudo-famigliare tra sconosciuti e a convincerli a svelare i propri segreti, anche quelli più profondi, per imparare a prendersi cura l’uno dell’altro.

Pollo alle prugne – Marjane Satrapi

Continuiamo a viaggiare tra panorami lontani e approdiamo tra le pagine di una graphic novel firmata da un’autrice iraniana, tra le più affascinanti del panorama letterario a fumetti: Marjane Satrapi. In questo caso la cucina appare nel titolo di quest’opera profondamente poetica, ma si dimostra rapidamente un’espediente metaforico per raccontare la storia di un uomo che, colpito dall’ennesima delusione, decide di lasciarsi morire e prima che ciò avvenga ricorda gli avvenimenti più importanti della sua vita: l’amore per una donna che non poté sposare, quello per la musica. Ma alla sua vicenda si intrecciano anche quelle di altri personaggi, che insieme, dipingono un ritratto delicato della cultura e della storia persiana. Nulla è casuale in un questa graphic novel pubblicata da Rizzoli, ogni riferimento acquista un senso più grande nel racconto complessivo, anche il pollo alle prugre.

Copertina di: Pollo alle prugne

Storia dello zucchero. Tra politica e cultura – Sidney D. Mintz

Si presenta come un saggio antropologico, ma non lo è, o perlomeno, non è solo questo. Storia dello zucchero, ripubblicato nel 2020 da Enaudi, raccoglie gli studi di una vita di Sidney D. Mintz, antropologo statunitense che trascorse buona parte della sua esistenza a studiare la produzione, la vendita e la diffusione dello zucchero, dai Caraibi all’Europa, partendo dallo schiavismo, fino ad arrivare alle tavole dei sovrani più famosi del secolo scorso (e di quello precedente). Parla degli esseri umani e delle loro abitudini, del fascino della dolcezza e di come questo abbia cambiato le abitudini culturali di mezzo mondo, nei modi più imprevedibili. Da leggere ovunque andiate, per viaggiare con un po’ di consapevolezza in più.

Romanzo con angolo cottura – Marco Giarratana

L’ultima delle nostre proposte è dedicata a chi questa estate la passerà in città, nella propria città, magari a smaltire i postumi di un anno non proprio fortunato. In Romanzo con angolo cottura, Marco Giarratana, alias Uomosenzatonno, racconta cosa può succedere quando un giovane di belle speranze nella ridente – ed è una risata sarcastica – Milano perde il lavoro, riceve, quasi in contemporanea, un aumento dell’affitto ed è costretto a fare i bagagli in fretta, tornare ad abitare con due coinquiline scelte quasi per caso e capire da che parte ricominciare. Il protagonista di questo romanzo riparte dalla cucina, prima per passare il tempo, poi per mettersi alla prova, infine, quando qualcuno gli chiede: «Cucineresti per me?», inizia a credere di poter trasformare la passione per i fornelli in una professione. Non è una favola, ma la storia di Giarratana, che scrive con ironia e il sapore del riscatto ancora tra i denti, schiva la retorica e porta a casa una lettura che riesce a convincere il lettore ad avere un po’ di fiducia, se non nel futuro, almeno in se stessi.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Marco Giarratana (@uomosenzatonno)

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter