Vaccino obbligatorio per il personale scolastico. È questo l’orientamento del governo che si potrebbe concretizzare già giovedì in un decreto, scrive Repubblica. Ma le prossime 48 ore saranno di dura battaglia politica. Il Pd è a favore e anche Forza Italia, ma il leader della Lega Matteo Salvini ha già fatto sapere di essere contrario. E anche il Movimento Cinque Stelle non è d’accordo a rendere il Green Pass obbligatorio per chi lavora nelle scuole.
Per questo, l’altra ipotesi è quella di un intervento in due fasi: prima una raccomandazione non vincolante e poi, senza una risposta soddisfacente nelle prenotazioni in tempi brevi, scatterebbe l’obbligo. Per i professori e il resto dei dipendenti ci sarebbe tempo fino al 12 settembre per adeguarsi, visto che per il 13 è fissato l’avvio delle lezioni a livello nazionale.
Per chi non si mette in regola scatterebbe la sospensione, in linea con le scelte già prese per il personale sanitario. «L’obbligo? Valuteremo la soluzione migliore in queste ore. Non escludo nulla», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.
Per la scuola, però, c’è molta una fretta, essendo considerata prioritaria per l’esecutivo. «La scuola deve ricominciare in presenza», ripete il premier Mario Draghi da giorni, come riporta il Corriere. I dati dei test Invalsi sono «catastrofici», nonostante gli sforzi dei professori nella didattica a distanza. Le lezioni ripartono tra meno di 50 giorni.
«Per riprendere la scuola in presenza per tutti, senza più dover ricorrere alla Dad, la percentuale di riempimento dei mezzi pubblici dovrà salire all′80%», avverte però il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in un’intervista al Corriere. «Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: basta Dad. Ma bisogna partire dai dati reali», dice. Secondo Fedriga «esistono sistemi per abbassare la soglia di rischio. Come Regione Friuli-Venezia Giulia noi proprio in questi giorni stiamo varando un piano che prevede di installare impianti di aerazione sui mezzi come quelli che ci sono oggi sui treni. È un filtraggio che è sicuramente utile: non annulla il rischio, ma aiuta».
Ma mentre sui trasporti nulla è ancora deciso e le scelte saranno prese nella seconda metà di agosto e saranno operative attorno al 15 settembre, quelle sul personale scolastico arriveranno molto prima.
Tutto parte dai numeri della campagna di vaccinazione di chi è impiegato a stretto contatto con gli studenti. I numeri di venerdì scorso indicano che l’84,8% ha già ricevuto almeno una dose. E che il 78,8% ha completato il ciclo. Soglie assai vicine tra loro, che da sole segnalano il sostanziale stallo delle prenotazioni. Per questo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso ieri di convocare il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Palazzo Chigi.
Oggi è prevista una riunione online tra i sindacati, i tecnici del ministero, la struttura commissariale e l’Associazione dei presidi. Tra domani e giovedì, poi, dovrebbe riunirsi una cabina di regia dei ministri, a cui far seguire il decreto.
Esistono ovviamente dubbi e resistenze che rischiano di far slittare la decisione al giovedì successivo, 5 agosto. La Cisl scuola, a esempio, chiede di conoscere prima nel dettaglio i dati della copertura del personale. Difficile che si decida di obbligare soltanto le Regioni con tassi di immunizzazione troppo bassi ad adeguarsi, anche se la strada non può ancora essere esclusa.
Tutto pur di raggiungere la soglia del 93% di vaccinati, considerata fondamentale per abbattere la circolazione del virus. Poi servirà anche un’adesione alta degli studenti over 12. Che, per adesso, stanno rispondendo con intensità crescente all’appello del governo.
Quanto alle altre misure previste dal piano del governo, resta tutto confermato: entro il 20 agosto sarà fissata una data per obbligare al Green Pass i passeggeri dei trasporti pubblici locali, di aerei e treni delle tratte nazionali e a lungo raggio. Si convocheranno sindacati e aziende per ragionare di immunizzazione sul posto di lavoro. E si decreterà il Green Pass per i lavoratori nei luoghi in cui dal 6 agosto è richiesto ai clienti: quindi ristoranti, bar, musei, cinema, palestre e piscine. Potrebbe essere approvato assieme al decreto scuola.