Il fiume Dnipro, che scorre per 981 chilometri in territorio ucraino è prossimo al disastro ecologico. Il ministro dell’Ambiente ucraino Roman Abramovsky ha reso noto che, negli ultimi tempi, sono state sversate ben 6mila tonnellate di fosfati nel fiume, ormai di colore verde a causa della crescita incontrollata di alghe che si nutrono di queste sostanze. I fosfati hanno provenienze diverse, dagli scarti industriali a quelli farmaceutici passando per i detergenti utilizzati per le stoviglie, ma il loro effetto è comune. Le alghe uccidono pesci e insetti sottraendogli l’ossigeno, mettendo a rischio l’ecosistema e ostruendo i sistemi di filtraggio dell’acqua.
Le autorità di Kiev hanno vietato la balneazione nel fiume, che nasce in Russia e attraversa l’Ucraina prima di sfociare nel Mar Nero, per motivi di salute pubblica.
L’agenzia di data journalism TEXTY e la fondazione Eurasia hanno lanciato nel luglio 2018 una mappa interattiva, chiamata Chysta Voda e basata sugli open data, per monitorare i livelli d’inquinamento dei fiumi ucraini. La mappa fornisce dati in tempo reale, quelli storici degli ultimi cinque anni provenienti dai 400 punti di controllo e aggrega diversi parametri chiave. Tra questi ci sono quelli che degradano la qualità dell’acqua, come fosfati, nitriti, nitrati e altri e quelli benefici come il livello di saturazione dell’ossigeno. Chysta Voda, grazie alla sua interfaccia chiara e comprensibile, è in grado di attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi dei fiumi ucraini. Il 70 per cento della popolazione ucraina, infatti, usa l’acqua proveniente dal Dnipro e tra questi ci sono diversi milioni di consumatori che vivono nella capitale Kiev e nelle sue vicinanze.
La città di Mariupol, tra le dieci più grandi dell’Ucraina, è uno dei centri economici e industriali più importanti del Paese nonché capitale della metallurgia e importante porto sul Mare di Azov, un piccolo specchio d’acqua circondato da Russia e Ucraina e collegato al Mar Nero dallo Stretto di Kerch. Il Mare di Azov, strategicamente rilevante, è messo a rischio dalle attività che si svolgono nel porto di Mariupol. Qui giungono navi con carichi ricchi di zolfo, pece e altri tipi di materiali e i bastimenti, che non sempre rispondo ai requisiti ambientali richiesti dalla legge, attraccano a pochi metri dalla spiaggia di Pescaniy, apprezzata da cittadini e turisti. Nell’aria, invece, si respira polvere di ferro delle industrie inquinanti e in questo ambito Mariupol supera ogni altra città ucraina.
In passato alcuni abitanti di Kiev hanno espresso la propria preoccupazione per lo stato di salute di una grande riserva d’acqua, lunga 110 chilometri e formata da una diga sul fiume Dnipro, che si estende dalla periferia della città alla Zona di Esclusione di Chernobyl. La parte settentrionale della riserva è stata parzialmente contaminata da sostanze nucleari e in caso di cedimento della diga c’è il rischio che l’acqua e il fango radioattivi devastino un’area molto grande. Igor Mahnyov, un noto scienziato, ha inventato un robot galleggiante che può individuare i raggi gamma eventualmente presenti sul fondo della riserva.
Nel corso di un’esplorazione, svoltasi alcuni anni fa, sono stati scoperti sedimenti radioattivi e cesio. Il fiume, secondo gli scienziati, ha continuato a trasportare fango contaminato da Chernobyl e non è chiaro quali zone siano contaminate e quali no. Quasi otto milioni e mezzo di persone, in Bielorussia, Ucraina e Russia, sono stati esposti alla radiazione in seguito all’incidente nucleare di Chernobyl, uno dei più gravi della storia.
Trecentocinquantamila persone sono state costrette a lasciare la propria casa nelle aree gravemente contaminate e ciò ha avuto un effetto traumatico e duraturo sulle loro vite. Le autorità sovietiche aggravarono la situazione perché non resero noto quanto era accaduto e due milioni di residenti di Kyiv non vennero informati nonostante il pericolo proveniente dal fallout. Nelle vicinanze del reattore è stata creata una zona di esclusione di 2600 chilometri quadrati dove non è consentita quasi nessuna attività.