L’Ucraina è l’ultimo paese europeo nella campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Solo il 5.5% della popolazione è stato completamente immunizzato, come segnalato da Our World in Data, e solo il 4% degli abitanti ha ricevuto almeno una dose di un preparato anti-Covid. Le somministrazioni hanno avuto inizio il 24 febbraio, in netto ritardo rispetto ad altre nazioni in Europa e procedono lentamente, aggravate dai tanti problemi economici che affliggono il sistema sanitario ucraino. La quinta fase della campagna, ora aperta a tutti i cittadini, ha avuto inizio il 21 luglio e l’obiettivo è quello di vaccinare almeno la metà degli ucraini entro l’inizio del 2022. Beneficiando, se possibile, delle donazioni vaccinali provenienti da altri Paesi come la Danimarca e la Polonia. Non mancano, però, gli ostacoli.
Il fallimento della vaccinazione di massa in Ucraina è dovuto a fattori diversi. Pesa la disinformazione, presente sui media tradizionali e sui social media e diffusa principalmente da fonti legate alla Russia. Un sondaggio, realizzato nel marzo del 2021 da Research and Branding, ha evidenziato come il 60% degli ucraini non avesse intenzione di farsi vaccinare e come i maggiori elementi di preoccupazione fossero legati alla paura degli effetti collaterali e alla sfiducia. Una persona su dieci riteneva che il vaccino per il Covid fosse una forma di sperimentazione sull’uomo. A pesare è anche l’eredità sovietica, quando il sospetto nei confronti dei vaccini era un punto fermo e che coinvolge, oggi, principalmente i più vulnerabili, cioè gli anziani.
La profonda sfiducia verso i vaccini ha consentito al morbillo, nel 2019, di diffondersi e crescere sino a diventare un’epidemia in grado di infettare oltre 60mila persone nella sola Ucraina. La malattia, tra le più contagiose al mondo, si è poi diffusa nel resto d’Europa e anche oltre sino a raggiungere New York. Sempre più genitori, in Ucraina, avevano messo in dubbio o ritardato l’immunizzazione dei propri figli e persino alcuni medici avevano sostenuto, al contrario della scienza, che i vaccini indebolissero l’immunità. Non tutte le remore erano, però, ingiustificate. Molti ospedali non possono contare su un flusso stabile di energia elettrica e ciò ha messo a rischio e reso inefficaci alcuni vaccini. Nel 2008, invece, la morte di un ragazzo di 17 anni in seguito a un vaccino (collegamento poi smentito) ha provocato danni alla fiducia dell’opinione pubblica.
L’economia dell’Ucraina è stata duramente colpita dal covid-19 e il Presidente Volodymyr Zelensky è preoccupato dalla caduta libera nei sondaggi, dalla pressione esercitata dalla Russia e dalla necessità di avere buone relazioni con l’amministrazione Biden. Il Capo di Stato, che gode del sostegno della maggioranza assoluta del Parlamento, ha provato a uscire dalle difficoltà con una campagna di lotta contro gli oligarchi, che per lungo tempo hanno dominato la scena politica in Ucraina. La campagna si è, però, rivelata indeterminata e incompleta mentre gli stessi oligarchi, che nella prima fase del mandato di Zelensky erano stati messi da parte, hanno aumentato la propria influenza.
Le persone si fidano sempre meno del governo Zelensky e delle sue promesse elettorali fatte nel 2019. Il calo di fiducia ha spinto sempre meno persone a fidarsi di lui e ad ascoltare le sue richieste, come quella di vaccinarsi. La risposta dell’Ucraina al Covid-19 è stata inefficace e le misure di contenimento non sono state applicate in maniera corretta. Larghe fasce della popolazione, inclusi gli imprenditori e le persone a capo delle attività economiche, hanno resistito alle misure del lockdown e sin dal marzo 2020 ci sono state opposizioni e sporadiche proteste. Le imprese, in diverse occasioni, hanno violato le regole o le hanno semplicemente applicate in maniera difforme dal loro scopo originario. La polizia è stata accusata di inefficacia.
La pandemia, come ricordato da Verfassungsblog, ha messo in luce tutte le carenze e le debolezze del sistema di protezione sanitaria ucraino, da molti anni ai margini dell’agenda nazionale delle riforme e per molti aspetti la strada intrapresa da Kiev ha visto la presenza di metodi ed approcci datati.