«Sto bene, sto molto bene, e sono pronto a tornare in campo. E sa che le dico? Ce n’è bisogno, con questa penuria di classe dirigente che abbiamo…». Silvio Berlusconi, che ieri ha compiuto 85 anni, in un colloquio con il direttore della Stampa Massimo Giannini dice di essere pronto a «tornare in campo».
«Senta, siamo sinceri: ma se Draghi va a fare il presidente della Repubblica poi a chi dà l’incarico di fare il nuovo governo? A Salvini? Alla Meloni? Ma dai, non scherziamo», commenta nel pieno della bufera politica del centrodestra.
«Forse già da lunedì prossimo i medici mi daranno via libera per tornare a Roma, dove voglio riprendere subito a lavorare, per rilanciare Forza Italia e per unire il centrodestra», spiega. «È tutta la politica italiana che è in confusione totale. Anzi, le dirò di più: lo è tutta la politica internazionale. Guardi quello che sta succedendo in Europa, guardi quello che sta succedendo soprattutto in Germania, dove di fatto non ha vinto nessuno e Scholz pretende di formare il suo nuovo governo. Ma io lo conosco bene il signor Scholz, e le assicuro che è un politico modesto. Troppo modesto per guidare un grande Paese come la Germania, che esce dai sedici anni di Angela Merkel…».
Mancano in giro «statisti» all’altezza della fase e del ruolo, lamenta il Cavaliere. Pensando, senza dirlo, a se stesso. «Le confesso una cosa. Poco fa mi ha telefonato l’amico Putin per farmi gli auguri, e gli ho detto esattamente questo: Vladi, non te lo dico per piaggeria, perché mi conosci e sai che sono sempre sincero, ma ormai nel mondo l’unico vero grande leader rimasto sei solo tu. Si è fatto una risata, ma la mia non è una battuta, è la semplice verità».
Ma al di là delle sue posizioni su Mosca, poi ammette i problemi del centrodestra italiano. «È chiaro che abbiamo problemi, ma proprio per questo voglio tornare in campo al più presto. Anche in questo caso mancano i leader…». Ma non solo. Alle lotte interne sulla guida della coalizione, alle scelte sui candidati delle amministrative, alle ambiguità tra sovranismo ed europeismo, adesso si sommano anche le inchieste su Luca Morisi e le parole critiche di Giancarlo Giorgetti.
«Ma sì, è chiaro che questa vicenda è un danno per Salvini e per la Lega», dice Berlusconi. «Quando c’è di mezzo la droga, poi, ci si fa sempre del male. Però se andiamo a vedere bene, alla fine il caso politico non esiste. Stiamo sempre a parlare di lesbiche e di omosessuali. In fondo Morisi che ha fatto? Aveva solo il difetto di essere gay…».