Il decreto interministeriale (ministero del Lavoro ed Economia) è pronto. Potranno così essere assegnate alle regioni le prime risorse, 880 milioni, per rilanciare le politiche attive per il lavoro. E partirà il programma Gol, Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori, che da solo assorbe 4,4 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (più 500 milioni del React Eu) e prevede la formazione e il reinserimento occupazionale entro il 2022 per 300mila soggetti tra i percettori di sostegni, tra reddito di cittadinanza, Naspi e cassa integrazione.
Manca solo la firma del ministro dell’Economia Daniele Franco, dopodiché il decreto verrà portato in Conferenza Stato-Regioni per il via libera definitivo – spiega il Messaggero.
Nel dettaglio, in questa prima fase verranno assegnati alle regioni 352 milioni per formare e ricollocare i disoccupati in Naspi, 132 milioni per attivare i beneficiari occupabili del reddito di cittadinanza e quasi 90 milioni per reinserire nel mercato del lavoro chi è in cassa integrazione.
Le risorse sono state ripartire tra le regioni in base ai disoccupati da ricollocare. La Campania è in testa e riceverà 124 milioni. Seguita dalla Lombardia con 99 milioni di euro e dalla Sicilia con 98.
L’operatività del programma è in mano alle regioni, che hanno competenza sulle politiche attive. Ma gli enti regionali dovranno rispettare una serie di obiettivi per poter continuare a incassare i fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il decreto specifica che riceveranno il 75% delle risorse messe in pista dal nuovo decreto una volta approvati i piani regionali e il restante 25% una volta rendicontato l’utilizzo della metà della cifra.
Il primo obiettivo, ovvero l’inserimento nel programma Gol di almeno 300mila disoccupati, dovrà essere raggiunto entro il 31 dicembre 2022. Anche qui con specifici obiettivi numerici regione per regione: la Campania, ad esempio, entro fine dell’anno prossimo dovrà formare o avviare al lavoro almeno 42.330 disoccupati.
Spetterà all’Anpal vigilare e, in caso di ritardi, intervenire con interventi di tutoraggio. I centri per l’impiego, che stanno via via assumendo (seppure in ritardo) nuovi operatori, avranno quattro mesi di tempo per prendere in carico i beneficiari del programma Gol.
Uno degli elementi principali del piano è l’integrazione tra le politiche attive del lavoro e la formazione professionale. Le singole misure di politica attiva sono demandate alle regioni, mentre per la formazione professionale sarà il Piano nazionale nuove competenze a dettare la linea. L’obiettivo è anche quello di definire livelli essenziali della formazione professionali per tutto il territorio nazionale.
Entro il 2025 si prevede che il piano per il lavoro accoglierà 3 milioni di beneficiari di prestazioni di sostegno al reddito.