Come per tutte le feste che si rispettino, anche le celebrazioni legate ai defunti hanno un coté gastronomico notevole. E se in Italia la tradizione vuole che si mangino le ossa dei morti, croccanti rivisitazioni di frolla e frutta secca che hanno una versione specifica in ogni regione, nel resto del mondo tante sono le occasioni che passano dalla tavola.
In India, per esempio, è tempo di Diwali, la giornata che simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata “festa delle luci”: è una celebrazione della salute e del benessere, ma anche di augurio di prosperità economica. Durante il Diwali vengono preparati piatti e dolci tradizionali da ogni famiglia. A Milano la festa è celebrata dalla Chef Ritu Dalmia che nel suo ristorante Cittamani propone per questa giornata speciale un nuovo menu e i piatti più amati dal team, come il Badam Ka halwa, fatto con mandorle tritate, zucchero, burro chiarificato, cardamomo e zafferano. Estremamente ricco, gustoso e colorato il badam halwa è molto popolare nei centri tiffin dell’India meridionale e viene venduto sulle nelle bancarelle, da gustare come merenda street food. È considerato un dessert molto speciale e viene preparato durante le celebrazioni, e regalato durante matrimoni e cerimonie religiose.
Anche il kheer, il dessert preferito da Ritu, è tipico di questo periodo dell’anno: questo tradizionale budino di riso indiano è preparato con riso basmati, latte, zucchero, noci, zafferano e cardamomo e viene cotto lentamente per mantenere tutta la sua morbidezza. Il kheer non è solamente un buon dolce, ma è considerato anche di buon augurio, forse perché a base di latte di mucca, uno dei cibi offerti agli Dei che poi lo distribuiscono agli uomini nei templi. Entrambi i ristoranti della Chef Ritu Dalmia, Cittamani e Spica, parteciperanno all’iniziativa ristoranti contro la fame per regalare la gioia del cibo a tanti bambini del mondo. Gli ospiti potranno così contribuire alla causa scegliendo uno dei piatti solidali segnalati nei rispettivi menu.
Dall’altra parte del mondo nel Día de Los Muertos, la più nota e tradizionale ricorrenza messicana, si decide che cosa tenere e che cosa buttare della propria esistenza. In Messico tengono a precisare che non è la trasposizione di Halloween, ma in questa festa gli spiriti sono accolti con gioia: sono infatti i membri della famiglia – considerati ancora membri della comunità – che tornano in mezzo ai vivi una volta all’anno, il 2 di Novembre. Mentre Halloween è quindi una notte oscura di terrore, i festeggiamenti del Giorno dei Morti si svolgono per due giorni in un’esplosione di colori e gioia di vivere: in tutto il Messico si festeggia indossando costumi variopinti, si tengono feste e danze e si porgono offerte ai propri cari defunti.
La festa si celebra davanti agli altari, che hanno precisi significati e che vengono arricchiti con il pan de Muertos, un pane speciale che è fatto appositamente per la stagione, preparato con semi di anice e decorato con ossa e teschi di pasta, disposti a cerchio, a ricordare il cerchio della vita. Vengono donati ai morti affamati per il viaggio anche i teschi di zucchero, una tradizione portata dai missionari italiani del XVII secolo. Naturalmente si beve anche: la pulque, una dolce bevanda fermentata ricavata dalla linfa dell’agave; l’atole, una sorta di cioccolata calda arricchita come un porridge con farina di mais, zucchero di canna, cannella e vaniglia.
Anche il ristorante Madre arricchisce il menu con una proposta e un’iniziativa dedicata, nata dalla riflessione ‘positiva’, in pieno stile autoctono, tra la vita e la morte, per decidere che cosa tenere e cosa salutare, con ironia, definitivamente. il menu creato per l’occasione “Viva la vida, Viva la muerte” comprende un particolare burrito con pollo mole, una salsa densa a base di peperoni, frutta secca, spezie e cioccolato, guarnito con riso, avocado, rapanelli croccanti, peperoncini freschi mix, pico de gailo, cipolla marinata, salsa verde, oltre al burrito vegano, con riso bianco, guacamole, pico de gallo, cipolla marinata, tofu scottato marinato al passion fruit, papaya alla piastra, iceberg e sour cream.
Nella sfera delle cose che, invece, vanno salutate definitivamente il locale ha inserito la Suegra e la Hijastra (in messicano, la suocera e la nuora), due cocktail composti da tequila, succo di pomodoro, salsa worcestershire, sale, lime (il primo) e tequila, coca cola, lime, sale (il secondo). E partecipando alla promozione sui social i clienti avranno la possibilità di vincere un sogno: un volo aereo per il Messico.
Spostandoci in Oriente si scopre invece la festa del fantasma affamato, o Zhongyuan, un suggestivo evento cinese che si svolge nel settimo mese lunare. Gli spiriti irrequieti emergono dal regno inferiore e si aggirano per le strade, in cerca di cibo e calore. La festa culmina la quindicesima notte, o Yu Lan, durante la quale le strade sono in fiamme e le offerte fioccano. Le celebrazioni in tutto il sud-est asiatico sono simili: si evita di indossare il colore rosso per scongiurare il possesso spirituale, si lasciano posti vuoti ai tavoli da pranzo per i fantasmi e si lancia il riso.
Ma non in tutte le tradizioni le celebrazioni per i morti si tengono a novembre. In Giappone, per esempio la festa dei morti si chiama Obon e viene celebrata a metà agosto. Cambiano naturalmente anche i cibi tipici: nei giorni dei defunti si mangia l’anguria, si indossa un kimono particolare, e ci si prende cura delle tombe degli antenati.
Noi vi lasciamo con una ricetta, per celebrare con un tocco internazionale questi giorni cupi di passaggio dalla luce all’ombra. Sperando che renda più dolce il momento.
BADAM HALWA (Chef Ritu Dalmia)
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
200 g mandorle, 200 ml latte, 200 g zucchero, 100 ml ghee (burro chiarificato), 20 ml ghee da aggiungere alla fine, 5 fili di zafferano, bagnati in 2 cucchiai d’acqua, 4 baccelli di cardamomo, schiacciati in un pestello e mortaio, scartata la buccia100 ml acqua, Mandorle affettate per la decorazione
PROCEDIMENTO
Immergere tutta la notte le mandorle nell’acqua. Rimuovere la buccia, tenere da parte qualche mandorla per la decorazione.Macinare le mandorle con metà del latte per formare una pasta liscia. Sciogliere il ghee in una casseruola. Nella stessa aggiungere l’acqua e portare a bollore,dopodiché spegnere il fuoco e aggiungere lo zucchero fino a farlo sciogliere completamente. Accendere di nuovo a fiamma bassa, aggiungere la pasta di mandorle, equilibrare con latte, cardamomo e zafferano. Continuare a mescolare a fuoco medio. Si vedrà l’halwa iniziare ad ispessirsi e da un lato si seccherà e inizierà a rompersi. Continuare a mescolare per circa 15-20 minuti, finché non diventa di un bel colore marrone. Aggiungere il ghee, mescolare bene e servire caldo con i fiocchi di mandorla.