L’isolamento di PutinGuerini invoca la tregua e chiede l’aumento delle spese militari italiane

Il ministro della Difesa spiega che l’Italia sta «inviando e invierà strumenti militari per la difesa, ma trattandosi di materiale sensibile abbiamo deciso di secretarlo». Intanto il tempo gioca contro l’aggressore «ma non si può fare il gioco sulla pelle degli ucraini che soffrono». E non esclude che la guerriglia ucraina possa durare decenni

(AP Photo/Markus Schreiber)

«Il clima che stiamo vivendo sembra da guerra fredda, ma la situazione è diversa. Putin è isolato, il giudizio della comunità internazionale è molto chiaro. Il popolo ucraino sta dando testimonianza di eroismo con la sua resistenza». Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini parla al programma Metropolis di Gedi, in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica e La Stampa.

Gli obiettivi che si era prefisso Putin «finora non sono stati raggiunti», spiega. «C’è una lentezza non prevista. Ha sottovalutato la resistenza delle forze ucraine e quella eroica dei cittadini». Il ministro spiega che «il popolo ucraino ci sta sorprendendo per il coraggio e la capacità di lottare. A questo si aggiunge che ci sono state oggettive difficoltà delle forze russe legate ai rifornimenti e agli approvvigionamenti. Certo, il potenziale militare russo non è stato usato del tutto, anche perché tutto ciò che avviene viene registrato in diretta dall’opinione pubblica mondiale. Putin, insomma, non può permettersi di sommare l’isolamento all’ulteriore esecrazione mondiale per ciò che avviene nei centri abitati».

Ma «le cose stanno peggiorando. C’è un upgrade, perché Putin ha bisogno di ottenere dei risultati». E aggiunge: «Siamo di fronte a una situazione che rischia di essere esplosiva. Non solo è lecito, ma doveroso l’aiuto e il sostegno all’Ucraina, anche attraverso forniture militari: stiamo collaborando alla difesa di un popolo aggredito in spregio alla carta costitutiva dell’Onu».

Intanto l’Italia sta «inviando e invierà strumenti militari per la difesa, ma trattandosi di materiale sensibile abbiamo deciso di secretarlo», spiega Guerini.

Mentre in queste ore dovrebbero proseguire i negoziati. «Putin vuole consolidare i risultati militari per avere una posizione di maggiore forza al tavolo della trattativa», dice il ministro. «Il problema, dopo quello che ha fatto, è se e quanto gli si può concedere. Il suo obiettivo era cacciare Zelensky, che oggi è invece un punto di riferimento per il suo popolo, ma anche per la comunità internazionale. Conta, adesso, capire la sincerità dell’approccio russo al negoziato». Certo, il tempo gioca contro Putin «ma non si può fare il gioco sulla pelle degli ucraini che soffrono».

Secondo Guerini, «Putin è già un “paria” nella comunità internazionale, non può permettersi ulteriori esecrazioni. E aggiungo che le sanzioni stanno dando i loro effetti: da tre giorni la Borsa è chiusa e il rublo è in svalutazione». Ma resta «doveroso esperire tutto ciò che va nella direzione di riaprire una partita politica e diplomatica che può portare a una tregua. Ma se si potrà farlo, dipende dall’evoluzione delle prossime ore. Putin si deve fermare nella sua azione di aggressione».

L’impressione, però, è che Putin voglia «la capitolazione» di Zelensky e dell’Ucraina. «Ha intensificato l’offensiva per far pendere il tavolo dalla sua parte», dice Guerini. Che chiede anche un aumento delle spese militari: «Il contesto attuale ci impone di fare di più, non solo sul piano finanziario, ma anche sull’aggiornamento dello strumento militare». Ma l’obiettivo è anche quello si avere una difesa comune europea. E qui il nodo è soprattutto politico, oltre che una questione di investimenti di risorse – dice il ministro.

Il pericolo ora è che la guerriglia ucraina possa durare decenni. Un timore che circola negli Stati Uniti. Ma «anche noi consideriamo possibile questo scenario. Se ci sarà un’azione di resistenza del popolo dell’Ucraina, la comunità internazionale non potrà girarsi dall’altra parte. Ma prevedere ora questo scenario è prematuro. I colloqui e i negoziati possono aprire uno spiraglio positivo. Ma osservando ciò che sta accadendo dobbiamo essere molto, molto cauti».

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