Italian Wine WorldwideGavi premia La Buona Italia 2022

È il Consorzio del vino Brunello di Montalcino a vincere l’VIII edizione del concorso, organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi, quest’anno focalizzato su un’efficace comunicazione multicanale per l’internazionalizzazione. La premiazione è l’occasione per raccontare i risultati di una ricerca che svela come le realtà consortili lavorino per promuovere i propri associati

Il Vino italiano sta mostrando un’elevata competitività in termini di fatturato – si stimano 7 miliardi di euro di export nel 2021 – e punta ad accrescerne il valore attraverso la comunicazione. Come? Perseverando nelle politiche di qualità e migliorando la visibilità per affermare l’identità propria e dei propri territori di origine, puntando anche sull’appeal internazionale dell’Italian Style.

Il ruolo del digitale – web e social – è sempre più determinante nel valorizzare le Denominazioni e migliorare il posizionamento dei brand. La sfida, ora, è comunicare in modo efficace, sviluppando relazioni con opinion leader, stampa e operatori internazionali attraverso un corretto linguaggio digitale e la creazione di eventi valoriali on-line e on-life.

Quali sono le strategie e le modalità attivate nel 2021 dai Consorzi di tutela del Vino per utilizzare al meglio le potenzialità del digitale nella propria comunicazione internazionale? Se ne è parlato in occasione dell’assegnazione dell’VIII edizione del Premio Gavi La buona Italia, quest’anno dal titolo “Italian Wine Worldwide- La comunicazione web internazionale dei Consorzi di Tutela del Vino italiani”.

A vincere il premio il Consorzio del vino Brunello di Montalcino: con un sito in quattro lingue è un brand global di riferimento con focus su Benvenuto Brunello, l’evento che coinvolge gli addetti ai lavori a livello internazionale e che viene ben utilizzato come strumento di comunicazione in Italia e all’estero. Menzione speciale ai consorzi del Garda, del Soave e del Bolgheri.

In questa occasione sono stati presentati anche i risultati della ricerca “Comunicare il vino italiano all’estero via web. Il ruolo dei Consorzi di Tutela” condotta dalla società di ricerca Astarea, che ha analizzato l’attività di 21 Consorzi rilevando gli aspetti critici e delineando le possibili strategie di comunicazione in relazione a identità̀ e posizionamenti differenziati. I consorzi sono stati idealmente divisi in quattro tipologie, dai promoter che commercializzano e promuovono il territorio, ai sistemici, più orientati al raccolto del vino. Ci sono poi i consorzi funzionali, al servizio delle cantine, e i valorizzanti, che sono fortemente identificati a livello comunicativo e promuovono di riflesso gli associati.

Essenziali per promuovere all’estero le cantine, i consorzi devono porsi con una visione coerente e totale delle componenti in gioco, e lasciare che le cantine siano protagoniste, in un’ottica di grande sinergia.

Al workshop di premiazione il Sottosegretario del MIPAAF Sen. Gian Marco Centinaio ha messo in luce le potenzialità dell’attività dei consorzi, per promuovere l’Italia all’estero: «Il ruolo dei consorzi dev’essere valorizzato e promosso, la diatriba tra consorzi e aziende rappresentate si fa forte quando gli interlocutori hanno a che fare con la parte ministeriale. Senza i consorzi questo rapporto è molto più complesso: perché da soli si va veloce ma insieme si va lontano, e si riesce a rappresentare il Paese e il territorio, mettendo a valore un settore che ci sta dando delle soddisfazioni importanti. Quello dei consorzi deve essere un ruolo di promozione e, soprattutto all’estero, bisogna essere in grado di utilizzare tutte le forme di comunicazione. Il lavoro che dobbiamo fare è far sognare il nostro interlocutore: abbiamo il prodotto, le storie, le possibilità e le competenze per vincere sfide mondiali che ancora non sappiamo di poter raggiungere».

Sulla migliore comunicazione consorzio-aziende insiste anche il Consigliere Leone Massimo Zandotti di Federdoc: «È importante creare una comunicazione maggiore tra i consorzi e le aziende. Il consorzio ogni tanto sembra un nemico, invece è un mezzo di sviluppo e conoscenza delle potenzialità, un veicolo di conoscenza delle leggi per i produttori e un modo efficace di fare sistema e accedere a finanziamenti. E appartenere a un consorzio è importante per il territorio e per l’interscambio di informazioni».

Chiara e orientata al miglioramento della comunicazione anche l’idea espressa dal Direttore de Il Corriere Vinicolo Giulio Somma: «Il 75% degli asset di un’etichetta dipende dalla comunicazione: è più importante la comunicazione che se ne fa, del vino che c’è in bottiglia. Non vuol dire che dobbiamo puntare tutto sulla comunicazione, ma che avendo un ottimo prodotto dobbiamo decisamente capire come comunicarlo al meglio. Finalmente si parla di contenuti: ci dobbiamo focalizzare su cosa dobbiamo dire e come dobbiamo dirlo. L’indagine presentata dal Gavi è un documento molto interessante e sarebbe utile fare un’analisi di questo genere anche sui consorzi internazionali più celebri, per capire come si muovo quelli che lavorano meglio. L’enoturista non cerca più solo il vino: i racconti tecnici sul vino sono elementi importanti della comunicazione ma non devono essere gli unici. Dovremmo parlargli in inglese o in spagnolo ma dobbiamo attualizzare linguaggi e contenuti».



La short list del Premio Gavi La buona Italia 2022

Dalla mappatura condotta da The Round Table per il Laboratorio Gavi in collaborazione con l’Unione Italiana Vini, Federdoc, Il Corriere Vinicolo e Wine News sui 123 Consorzi aderenti al MIPAAF, è stata selezionata una short list dei 16 consorzi che si sono contesi il Premio Gavi la Buona Italia 2022: Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave – Veneto; Consorzio di tutela Vini del Collio – Friuli Venezia Giulia;  Consorzio tutela Lugana DOC- Lombardia: Consorzio Vino Chianti – Toscana; Consorzio Tutela Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Piemonte; Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese – Lombardia; Consorzio Tutela Alta Langa – Piemonte; Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella – Veneto; Consorzio del vino Brunello di Montalcino – Toscana; Consorzio per la tutela dei vini con denominazione di origine Bolgheri – Toscana; Consorzio di tutela vini di Alghero – Sardegna; Consorzio Valtènesi – Lombardia; Consorzio Garda DOC – Veneto; Consorzio Vini Terre di Pisa – Toscana; Consorzio Tutela DOC Delle Venezie – Veneto e Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani – Piemonte. Nella Short list non rientrano per Regolamento i Consorzi già premiati nelle precedenti edizioni del Premio Gavi La Buona Italia.

Il compito di assegnare il Premio e le tre Menzioni speciali è affidato all’autorevole Giuria composta da: Gaetano Belloni – Class Editori; Massimiliano Bruni – IULM Wine Institute, Comitato Scientifico di IULM Communication School, CdA di IULM AI Lab; Paolo Castelletti – Segretario Generale Unione Italiana Vini; Sen. Gian Marco Centinaio – Sottosegretario di Stato-MIPAAF; Andrea Cornelli – UNA; Giorgio Dell’Orefice – Il Sole 24 Ore/Radiocor; Luigi Gia – La Repubblica; Francesco Moneta, fondatore di The Round Table e coordinatore del Laboratorio Gavi; Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi; Fabio Piccoli – Wine Meridian; Alessandra Piubello – Decanter; Anna Prandoni – Gastronomika; Alessandro Regoli – Winenews; Riccardo Ricci Curbastro, Presidente di FEDERDOC; Simone Roveda – WineryLovers; Rossella Sobrero – FERPI; Giulio Somma, direttore de Il Corriere Vinicolo; Loredana Sottile – Tre Bicchieri/Gambero Rosso; Isidoro Trovato – Corriere della Sera. Il Premio Gavi La Buona Italia 2022 è patrocinato da: IULM Wine Institute, Federdoc, FERPI, Il Corriere Vinicolo, MIPAAF, UNA, Unione Italiana Vini (UIV).

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