Pace Nel 1932 Nikolaj Ivanovič Vavilov, di ritorno dagli Stati Uniti, portò in Russia dei semi di girasole americani. Ibridandoli con quelli locali, ottenne una nuova varietà che fu riportata in America nel 1972, dove è tuttora molto diffusa. Nel 1996, per celebrare gli accordi sul disarmo, Stati Uniti, Ucraina e Russia piantarono semi di girasole, pianta simbolo di pace nei Paesi dell’ex blocco sovietico
Girasoli In un video diffuso da The Guardian e girato il giorno successivo all’invasione, si vede una donna ucraina che affronta un militare russo invitandolo a mettere dei semi di girasole nelle sue tasche. «Prendi questi semi – dice la donna – così almeno i girasoli cresceranno quando morirai qui»
Guerra Durante le due guerre mondiali, nella maggior parte dei Paesi coinvolti ogni piccola porzione di terra venne adibita a orto e coltivata: in Europa i cosiddetti orti di guerra furono migliaia, negli Stati Uniti addirittura milioni. La Domenica del Corriere del 22 dicembre 1918 titola in copertina: “A New York sfilano le coltivatrici degli orti di guerra per i festeggiamenti della vittoria”. Durante la seconda guerra mondiale, piazza Duomo a Milano nel 1945 fu convertita in campo di frumento, mentre nel parco del Valentino a Torino, si piantavano patate
500 le varietà di pomodori che esistono in natura. Il collezionista botanico tedesco Michael Schick le ha riunite qui
Cento il numero di cipolle che si ottiene dai semi di un singolo fiore
Banca La prima banca dei semi al mondo ospitava nel 1940 oltre 200 mila campioni (oggi sono 325 mila). La più grande e famosa si trova in Norvegia: lo Svalbard Global Seed Vault è un bunker costruito nel 2008 per resistere a «terremoti, guerre atomiche, sconvolgimenti climatici e forse pure alla collisione di un asteroide». Custodisce 860 mila tipi di colture
Treno Per diffondere i loro semi alcune piante si affidano al vento, in alcuni casi allo spostamento dell’aria creato dal treno che passa, tanto che la geografia della loro diffusione ricalca i collegamenti ferroviari. Due esempi: il Senecio squalidus, che dalla Sicilia ha colonizzato la Gran Bretagna, e il Pennisetum setaceum che invece la Sicilia l’ha conquistata partendo dall’Abissinia
Estinzione A volte sono gli animali a diventare veicolo di diffusione di una pianta decidendo la sua proliferazione o, al contrario, spingendola verso l’estinzione. Il seme gigantesco dell’avocado era adatto all’alimentazione di una serie di animali di grandi dimensioni (mastodonti) che vivevano in America e che si sono estinti. L’avocado per un po’ ha tirato a campare facendosi mangiare dal giaguaro, poi è stato scoperto dall’uomo ed è tornato a diffondersi
1 milione il numero di alberi piantati ogni anno dagli scoiattoli selvatici. Quelli grigi accumulano sotto terra più cibo di quanto occorra loro per sopravvivere, soprattutto ghiande e noci; dimenticandosi di recuperare le scorte, contribuiscono inconsapevolmente all’imboschimento del Pianeta
Arancia «Di solito, gli spicchi, contengono oltre al succo, un piccolo seme della stessa pianta: un piccolo omaggio che la produzione offre al consumatore nel caso che questi volesse avere una produzione personale di questi oggetti. Notare il disinteresse economico di una simile idea e per contro il legame psicologico che ne nasce tra consumatore e produzione: nessuno, o ben pochi, si mettono a seminare aranci, però l’offerta di questa concessione altamente altruista, l’idea di poterlo fare, libera il consumatore dal complesso di castrazione e stabilisce un rapporto di fiducia autonoma reciproca. Gesto cordiale e signorile, non come certi produttori contemporanei che offrono una mucca a chi compra venticinque grammi di formaggio». Bruno Munari, “Good Design” (Corraini Editore)
Ombelico L’arancia navel, così denominata per via di quella sorta di ombelico (navel, in inglese) sul fondo, è l’unica varietà senza semi e il solo modo per coltivarla è attraverso l’innesto della pianta su altri agrumi
Brevetto I semi da cui derivano la frutta e alla verdura che mangiamo sono protetti da brevetto. Si tratta di una questione alquanto controversa: il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci è controllato da tre multinazionali che, nei fatti, decidono quali varietà siano produttive e quali invece vadano abbandonate
Breeder Il responsabile di ricerca e sviluppo delle varietà dei vegetali si chiama breeder. Il suo lavoro consiste nell’individuare le diverse linee parentali dei semi e ibridarle al fine di ottenere varietà prive di difetti da immettere sul mercato
Scambi Negli Stati Uniti gli scambi di semi tra appassionati si chiamano seed swap o seed exchange. Anche in Italia ci sono varie realtà che promuovono il libero scambio come Cercasemi, che funziona come un motore di ricerca, Semi Autonomi, Adipa, legata all’Orto botanico di Lucca e l’associazione Orti di pace
Trasparente Dagli albori della civiltà l’uomo ha selezionato piante con pochi semi o con semi di dimensioni ridotte. Un esempio è il cetriolo, i cui semi sono diventati nel frattempo così discreti che quasi non ci si accorge di averli in bocca
Frutto Regola generale: se contiene semi è un frutto, se deriva dalle foglie, dal fusto o dalla radie di una pianta allora è una verdura. Non sempre i frutti sono dolci, la natura ha più fantasia: sono un frutto l’oliva, il cetriolo, la melanzana, il peperone, la zucca e il pomodoro
XL Il seme più grande del mondo è quello della palma delle Seychelles, conosciuto come Cocco di mare. Il suo diametro misura mezzo metro e può arrivare a pesare 22 chilogrammi
Senape «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami» (Vangelo secondo Matteo 13,31-32). Per la verità, più piccoli dei semi di senape ci sono quelli del tabacco e della fragola. Ma il primo arriva dalle Americhe e ai tempi dei vangeli non era noto, il secondo non era considerato commestibile, per cui l’indicazione contenuta dei testi sacri è coerente
Zizzania La zizzania (Lolium temulentum), anche detta “loglio cattivo”, è una pianta erbacea simile al frumento. La sua farina però è tossica; da qui l’espressione “seminare zizzania”, detto di qualcuno che crea ostilità
Kenya In Kenya soltanto il 7% del territorio è ricoperto da foreste. Per invertire la rotta è in atto un ingegnoso programma di reimboschimento attraverso le cosiddette “bombe” di semi che vengono lanciate utilizzando i mezzi più diversi: elicotteri, fionde e mongolfiere. Per impedire agli animali di mangiarli, i semi vengono ricoperti da polvere di carbone
2 mila miliardi il numero di alberi tagliati negli ultimi due secoli
0,3% «Noi rappresentiamo soltanto un misero 0,3% della biomassa, mentre le piante l’85%. È ovvio che qualunque storia sul nostro pianeta abbia in un modo o nell’altro le piante come protagoniste. Questo pianeta è un mondo verde; è il pianeta delle piante. (…) Quando si riesce a guardare il mondo senza vederlo semplicemente come il campo da gioco dell’uomo, non ci si può non accorgere della ubiquità delle piante. Sono dappertutto e le loro avventure si intrecciano inevitabilmente alle nostre». Stefano Mancuso, “La pianta del mondo” (editori Laterza)
Questo pezzo è stato ispirato da questa canzone