Donald Trump ha avviato un’azione legale contro il governo americano sul caso del blitz del Fbi a Mar-a-Lago. L’obiettivo è chiedere la nomina di uno “special master”, cioè un soggetto neutrale che possa esaminare i documenti trovati e requisiti dalle forze dell’ordine nella villa dell’ex presidente americano. Nel frattempo, cioè fino alla nomina, l’indagine da parte dell’FBI verrebbe interrotta.
Secondo quanto dichiarano i suoi legali, «alla politica non può essere consentito di avere un impatto sulla giustizia. Trump è chiaramente il frontrunner per le primarie americane» e, aggiungono, «per le elezioni generali del 2024». I suoi endorsement nei confronti dei candidati repubblicani per le elezioni di metà mandato del 2022 sono «stati decisivi». Per questo, dichiarano, il raid è stato «illegale e incostituzionale».
Trump è stato trattato a lungo in modo «ingiusto», spiegano gli avvocati, sostenendo che avrebbe diritto ad avere più informazioni sui documenti che sono stati trovati e requisiti durante la perquisizione.
La richiesta dei legali dell’ex presidente è stata depositata davanti al giudice del Southern District della Florida, Aileen Cannon, nominata da Trump. Se accetterà la richiesta il processo di analisi dei documenti sarà rallentato, bloccando – almeno per un certo periodo – l’indagine.