Fatture vere, accuse falseTiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati assolti in appello, non hanno commesso reati

Il Tribunale di Firenze ha smentito la tesi del procuratore generale Filippo Di Benedetto che aveva chiesto la conferma delle condanne del primo grado nei confronti dei genitori dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. E, invece, il fatto non costituisce reato

LaPresse

Il fatto non costituisce reato. Con questa motivazione il Tribunale di Firenze ha assolto  Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, i genitori dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel processo di appello sulle presunte fatture false emesse dalla loro società. Viene così smentita la richiesta del procuratore generale Filippo Di Benedetto che aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado (1 anno e 9 mesi di reclusione). 

Il processo riguardava due fatture del 2015 (una da 20mila euro, l’altra da 140 mila euro) emesse dalla società “Party” ed “Eventi 6” dei genitori dell’ex presidente del Consiglio alla Tramor, azienda che gestiva l’outlet The Mall di Reggello (Firenze). Per questo motivo, i due genitori di Matteo Renzi erano stati arrestati.

Il clamore mediatico dell’inchiesta giudiziaria, evidentemente basata sul nulla, ha influenzato la politica italiana e ha manipolato il dibattito pubblico del nostro paese per anni, come ha raccontato Renzi nel libro Il Mostro.

La famiglia Renzi ha pagato personalmente e politicamente un prezzo ingiusto e intollerabile, i magistrati che hanno impostato le indagini finite nel nulla no.  

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