Addio ai fornelli Il menu delle feste che risolve tutti i problemi

Questo pranzo di Natale 2022 sarà “semplice” o non sarà: lo vogliamo facile, senza stress e ovviamente buonissimo! Proviamo a organizzarci come uno chef, per avere finalmente una festa in cui non saremo bloccati in cucina

(Unsplash)

Quante feste avete passato più ai fornelli che a tavola? Quante volte mentre tutti si gustavano l’aperitivo e il primo voi stavate ancora litigando con la teglia dell’arrosto? Abbiamo provato a mettere insieme esperienza, consigli degli addetti ai lavori e ricette a prova di tempo e organizzazione, per cambiare finalmente il corso delle cose per i volenterosi cuochi domestici.

Suggerimento n. 1 – Prima di tutto, serve una strategia
Indispensabile, prima, fare una seduta psicologica e diminuire le proprie manie di grandezza. Imperativo categorico: non lasciarsi prendere troppo la mano. E quindi, pensare strategicamente a un menu facile, che non preveda troppe finiture all’ultimo momento. Meglio lavorare tanto prima e poi gustarsi (con gli altri!) il risultato.

Antipasti: meglio antipasti da servire freddi, facili da montare, che si possono preparare in anticipo e poi solo da rigenerare e servire. Idee? una crema di patate dolci e coriandolo, un hummus con anacardi, miele e senape, mandorle grigliate con spezie e datteri ripieni di formaggio di capra. Basta aggiungere qualche spezia per rendere tutto più esotico. Il resto lo faranno il salmone affumicato da servire con il burro più buono, le acciughe del Cantabrico comprate della qualità migliore. E un ottimo pane o focaccia.

Primi piatti: la soluzione migliore è sempre invariabilmente un gratinato, perché è fatto, va solo cotto in forno e sporzionato a tavola. Basta usare una bella teglia da portata, e il figurone è assicurato. Se proprio non vogliamo limitarci alle solite lasagne, pensiamo a delle alternative altrettanto pratiche ma più curiose. Salmone e formaggio di capra, da ammorbidire con una besciamella morbida, o verza, patate, burro e salvia, per una lasagna che sa di pizzoccheri. Ma anche carciofi, pecorino e besciamella, o un bel mix di zucca ed erborinato. Si cuoce tutto separatamente e poi si monta la lasagna alternando gli ingredienti a besciamella e parmigiano, pepe e erbe aromatiche. Gusti più sofisticati? Via di vellutata, da arricchire con condimenti chic come tartufi o scaglie di foie gras, o da arricchire con gamberi o capesante appena scottati al forno (minuti 2). Unico accorgimento, in questo caso, servirà una mano in cucina per impiattare. Ma ne varrà la pena.

Il piatto principale: anche qui, non facciamo voli pindarici. Il pollame ripieno, un classico, è sempre e comunque la migliore soluzione. Si prepara in un lampo riempiendo con carne trita, salsiccia, formaggio, sale, pepe, erbe aromatiche e qualcosa per dire che è Natale. Chicchi di melagrana, castagne bollite, ma anche ribes o altra frutta acidina se volete un tocco nordico. Pronto dal giorno prima, si avvolge in carta da forno tipo caramella e si lascia in frigo. La mattina di Natale si toglie dal frigo e si mette su una teglia. Si cuoce in forno tra l’antipasto e il primo, e una volta cotto si toglie dalla carta e gli si dà una botta di grill per renderlo croccantino. Non cadete nella tentazione di sporzionarlo in cucina: portatelo fieramente a tavola e lasciate che gli ospiti vi aiutino nell’impresa: forchettone e coltello adatto saranno già vicino a tavola per aiutarvi nell’impresa. Come contorni purè (patate, patate dolci, zucca) da riscaldare lentamente a bagnomaria o in forno a bassa temperatura. Valgono anche gratin o verdure arrostite, sempre da riscaldare mentre si gusta l’antipasto, senza rischiare di bruciare tutto. Anche queste si portano a tavola e gli ospiti si serviranno autonomamente.

Il dolce: che ve lo diciamo a fare? Panettone e pandoro tutta la vita, da tenere sul termosifone mentre servite l’arrosto. Unico sforzo preventivo? La crema al mascarpone, da preparare il giorno prima e magari divisa su tre ciotole, ognuna con una diversa aromatizzazione (cioccolato e rum, arance e cannella, pistacchio e sale, marroni e cognac). Deve solo essere tolta dal frigo quando inforniamo l’arrosto, e il gioco è fatto.

Qualche altro suggerimento: pensa a cibi che possano essere cotti insieme, in acqua bollente, nella stessa padella, nello stesso forno alla stessa temperatura. Questo sarà un risparmio di tempo e di energia. Pensa a ricette accessibili o che conosci già. Non improvvisare: non è la giornata giusta per sbagliare.

Evita come la peste cotture dell’ultimo minuto che possono rovinare tutto, ricette che richiedono mille volte troppi piatti, piatti con ingredienti famosi che non si trovano… Evita le complicazioni, a meno che siano ben previste per tempo. E soprattutto non esagerare con troppi elementi sullo stesso piatto: non hai dodici commis che possono posizionare la salsa, il crumble, la portata, la verdura, la decorazione e il giro d’olio. Meno, è meglio.

Suggerimento n. 2: avere un retroplan degno di un Ceo
Pianificazione. Non c’è altra regola possibile: per non faticare dopo, bisogna farlo prima. Ma quel giorno ci ringrazierete. Da domani, impostiamo il nostro menu e prepariamo la lista della spesa. E poi, su un foglio, via alla tabella di marcia.

Due settimane prima: ordini da artigiani locali per prodotti freschi.

Una settimana prima: prima spesa. Ma soprattutto: svuotate il frigo delle cose che non servono e fate spazio, vi servirà. Natale è a dicembre per un unico motivo: perché avete a disposizione un altro frigorifero bello grande, il balcone. Predisponete un tavolino da coprire con un telo, e lì lascerete le cose non troppo delicate come frutta e bottiglie ma anche cibo in contenitori sigillati.

Qualche giorno prima: preparazione dei piatti che possono durare o delle basi che vi serviranno. Volete fare i tortellini? Pazzi, ma nel caso, fateli qualche giorno prima così smaltirete la stanchezza. Li mettete in freezer e li cuocerete nel brodo da congelati.

Due giorni prima: è il D-day. Preparate tutto quello che servirà. Fatevi un bel piano con le preparazioni da incastrare una nell’altra: niente sperimentazioni, niente improvvisazione. Militari, determinati.

Il giorno prima: non vi resta che apparecchiare la tavola, predisporre tutte le attrezzature al loro posto di battaglia e preparare caffettiera e tazzine sul vassoio. Perché adesso? Perché domani dovete solo godervi il risultato! Ma soprattutto: scrivete su un foglietto quando si accende il forno, che cosa va prima e cosa dopo, e tutte le operazioni che dovrete fare domani, con gli orari. Vi pare superfluo, vi pare folle? Non lo è, anzi. È proprio questa schedule che vi permetterà di essere performanti come mai prima e di servire le orde di parenti nei tempi previsti, soprattutto senza pensieri e senz’alcuna fatica.

È arrivato il Natale: prendete il caffè con calma, gustatevi una fetta di panettone. Aprite i regali, mettetevi il vostro abito migliore. Date un’occhiata al vostro prezioso foglietto e, appena gli ospiti suonano alla porta, iniziate le grandi manovre come da programma. Niente potrà andare storto, a parte nonno Piero.

Suggerimento n. 3: acquistare al momento giusto
Non appena il menu sarà deciso, ordinate! Prenotate il tacchino, le verdure, i pani speciali, i crostacei dai vostri fornitori preferiti per assicurarvi di avere esattamente quello che volete.
Per la spesa, è meglio provare a comprare tutto almeno una settimana prima del D-Day: meno persone e più prodotti! No, non serve che sia tutto comprato all’ultimo secondo, basta solo conservarlo con attenzione.

Suggerimento n. 4: iniziare a cucinare per tempo
Mettete su Spotify la playlist di Natale, chiamate gli amici, la famiglia e chiunque voglia sporcarsi le mani e preparate, tagliate e infornate il più possibile il 22 e 23 dicembre.
Conservate tutto in frigo in contenitori ermetici. Il lato positivo è che se vi accorgete di aver dimenticato dei prodotti, o se sbagliate una preparazione, avrete ancora tempo per rifarla! Spesso nelle cucine funziona così: programmate tutto quello che potete fare prima e lasciate all’ultimo solo quello che proprio non si può preparare in anticipo.

Suggerimento n. 5: cucinare gli avanzi è sempre meglio il giorno dopo
Lo sappiamo già: esagereremo con le porzioni anche quest’anno. Forse non è casuale, forse è un modo che il nostro inconscio usa per prolungare il piacere? Riutilizzare gli avanzi, comunque, è un imperativo categorico. Con tutto il buon pane avanzato possiamo preparare un toast alla francese, una torta paesana o un budino di pane natalizio. Il volatile può diventare un’insalata, tanto il ripieno sarà tutto finito e rimarrà giusto qualche rimasuglio di petto e coscia. Per quanto riguarda le bevande – chissà se davvero avanzeranno – il vino rosso si trasformerà facilmente in vin brulé con spezie natalizie e il vino bianco o lo champagne sarà divino in un sugo per la pasta o per condire un risotto.

Suggerimento n. 6: voce del verbo millantare
Ci sono ormai mille artigiani che preparano per tempo piatti raffinatissimi, che vi faranno fare una ottima figura e vi garantiranno un successo inaudito. Chi ha mai detto che a Natale dovete per forza preparare tutto voi? Se millantate, però, fatelo come si deve. Ordinate tutto per tempo, quando arrivate a casa eliminate i contenitori e i sacchetti che potrebbero svelare il vostro trucco. Portate tutto a tavola con fierezza. E quando vi chiederanno la ricetta, potete sempre dire che la manderete per mail perché è piuttosto complessa. Ve ne dimenticherete, e anche la zia Sofia.

Suggerimento n. 7: potete anche fingere, non ve ne faremo una colpa
Se invece per la vostra salute mentale è meglio passare più tempo ai fornelli che seduto a tavola con la zia Gina e il cugino Filippo… fate pure finta di non aver letto questo articolo. Siamo con voi, sempre.

E la cucina è un perfetto alleato quando la famiglia si fa… pesante!

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