Oggi la Commissione europea presenterà il piano Net Zero Industry Act, che punta ad aumentare la produzione europea di tecnologie green considerate strategiche, allentando le regole sugli aiuti di Stato e potenziando i sussidi verdi.
È la risposta all’Inflation Reduction Act, o Ira, il programma di sussidi statali da 369 miliardi di dollari, con cui gli Stati Uniti sovvenzioneranno un certo tipo di aziende per incentivarle a produrre in territorio americano.
«Gli elementi centrali del piano industriale Green Deal sono la legge sull’industria a zero emissioni e la legge sulle materie prime critiche», ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in plenaria all’Europarlamento. Con la legge sull’industria a zero emissioni, «fissiamo l’ambizione: entro il 2030, vogliamo essere in grado di produrre almeno il 40% della tecnologia pulita necessaria».
Von der Leyen ha aggiunto che Bruxelles sta «facilitando le autorizzazioni, creando schemi di aiuti di Stato più semplici, consentendo agevolazioni fiscali e un uso flessibile dei fondi Ue. In breve, la Net-Zero Industry Act fornisce velocità, semplificazione e finanziamenti».
Per l’Ue, il Green Deal europeo e la digitalizzazione «rimangono invariate» perché «si sono rivelate le priorità giuste, ma vogliamo renderle meno costose da attuare, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese».
Nell’introduzione delle energie rinnovabili, «abbiamo mostrato lo slancio che possiamo creare attraverso una legislazione mirata per procedure di autorizzazione più rapide e flessibili. In futuro, questa dovrebbe essere la regola, non l’eccezione. Il mercato unico europeo è forte. Dobbiamo fare del nostro meglio per preservarne e consolidarne la forza».